Su al Nord se la passano bene. La Danimarca è il primo Paese dell’Unione europea ad abolire tutte le misure anti Covid-19: via a mascherine, pass e orari ridotti per accedere a bar e ristoranti. Non solo. Da ieri via libera a tutti gli eventi e all’apertura delle discoteche e dei locali notturni, con l’abolizione dei limiti di orario e di assembramenti al chiuso. La decisione di Copenaghen arriva mentre gran parte dei Paesi dell’Europa e di tutto il mondo sta ancora affrontando la fase pandemica del Coronavirus e l’alta trasmissibilità della variante Omicron. Cauta ma felice la prima ministra Mette Frederiksen, che già in novembre, prima di Omicron, aveva tentato di restituire più ampia libertà ai suoi concittadini: "Non oso dire se sarà un definitivo addio – spiega la premier – . Non sappiamo cosa accadrà in autunno e se avremo a che fare con una nuova variante. Di sicuro siamo pronti per uscire dall’ombra del coronavirus e accogliamo con favore la vita che avevamo prima. Abbiamo superato la fase critica". Secondo l’analisi del quotidiano britannico The Guardian, le autorità danesi sono giunte alla svolta valutando come elemento a favore l’elevato tasso di immunizzazione dei cittadini. Il 60% dei danesi ha infatti la dose booster in circolo (la media Ue è al 45%); inoltre quasi l’1% della popolazione giornalmente si contagia: 40-50mila nuovi positivi ogni 24 ore su una popolazione di circa 6 milioni di abitanti. Il combinato booster-contagi offre così una ragionevole immunità all’80% della popolazione contro la variante Omicron più aggressiva ma meno patogena. Di conseguenza rimarranno in vigore solo le misure di controllo ai confini per l’eventuale arrivo di non vaccinati provenienti da paesi ’non Schengen’. E anche se la Danimarca ha attirato le critiche (indirette) dell’Organizazione mondiale della sanità, "è prematuro per qualsiasi Paese arrendersi o ...
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