di Elena G. Polidori Era rimasta forse la regola più difficile da sostenere quella di restare lontani dai propri cari ricoverati in ospedale. Ma da oggi, dopo due anni esatti dal decreto sul lockdown che limitò tutte le nostre libertà, compresa quella della cura dei congiunti malati, riprendono le visite ai pazienti nei reparti non Covid: almeno 45 minuti per chiunque abbia fatto la terza dose o possa esibire il Green pass rafforzato più il tampone negativo. Non ci saranno invece limiti di tempo per le residenze socio assistenziali dove sarà possibile fare visita anche ai parenti anziani positivi al Covid purché si indossino correttamente i dispositivi di protezione individuale con mascherine, guanti e camici. In questo caso, sarà presente anche il personale per garantire che tutto avvenga secondo le disposizioni. Potrà accedere anche chi ha avuto il Covid meno di sei mesi fa. In questo caso, bisognerà mostrare anche l’esito di un tampone che sia antigenico o molecolare purché sia stato eseguito entro 48 ore. "Dopo due anni, finalmente, un altro segnale concreto di ritorno alla normalità – ha commentato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa – consapevoli che il calore umano e l’affetto di un familiare sono una delle migliori cure per tutti coloro che in questi mesi sono stati costretti ad affrontare in solitudine dolori e sofferenze; la vicinanza al malato da parte di una persona cara aiuta ad affrontare meglio la degenza in ospedale ed è fondamentale nell’accompagnarlo durante il processo di guarigione". E Costa rilancia anche in merito alla revisione del Green Pass: "L’obbligo vaccinale per gli over 50 resta fino al 15 giugno prossimo, comprensivo della sanzione di 100 euro per chi non si è vaccinato. La valutazione che stiamo facendo è di verificare l’opportunità di anticipare la possibilità per gli over 50 di andare al ...
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