Topolino delle nevi

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Paolo

Chirichigno

Come tutte le leggende, il nome di battesimo era quasi secondario. Il topolino della neve, la regina delle nevi, questo sarà sempre Celina Seghi, 102 anni, che si è spenta l’altra notte. Basterebbe dire che questo scricciolo di donna è nella Hall of Fame della federazione di sci insieme ad Alberto Tomba. Era dell’Abetone, Celina, ma dopo 37 medaglie (anche il bronzo ai mondiali di Aspen nel 1950) negli anni Quaranta e Cinquanta la sua dimensione era il mondo, in tutti i sensi. Icona? Leggenda? Di sicuro una delle prime donne ad affermarsi nel mondo dello sport, una specie di femminista ante litteram. Fece capire in anni non proprio illuminati che la classe e il saper fare nella vita (come nello sport) non hanno un sesso a prescindere.

Pensi a Celina e ti torna in mente Trebisonda Valla, detta Ondina, velocista, campionessa olimpica degli 80 metri ostacoli ai Giochi di Berlino del 1936. Nomi di battesimo che finiscono col diminutivo, al contrario di chi li porta. Due donne che hanno aperto uno squarcio di luce in uno sport maschile e maschilista, con il coraggio di chi sa di indicare una strada che poi sarà percorsa da milioni di altre donne.

Non mancava nemmeno quella patina di mistero sulla sua data di nascita, all’Abetone, il 6 marzo 1920 e non l’8 come diceva l’anagrafe. Il motivo? Una fitta nevicata, manco a dirlo. Era una donna gioiosa, figlia della montagna come il suo amico e campione Zeno Colò: avevano caratteri diversi, però. Lei sempre aperta al mondo, sorridente, lui più chiuso come tanti figli dell’Abetone.

Fa sempre effetto vederli nei filmati d’epoca con quei grossi sci di legno, dominati con così tanta leggerezza. Per i suoi cento anni, Seghi aveva aperto il suo cuore: "Allora non c’erano gli sponsor ma solo una grande passione per uno sport che consente di misurarsi con gli altri, con se stessi e che richiede testa, coraggio, tecnica, duttilità". A 100 anni le sue abitudini non erano cambiate, "un pezzetto di cioccolata ogni tanto e una passeggiata quotidiana, andare a letto presto, mangiare con moderazione, tenere vivo il passato". Fino a poco tempo fa faceva l’insegnante di sci. E di vita.