Giovedì 3 Ottobre 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Tir che si ribaltano per “carichi non fissati bene”: i numeri (e le richieste) della categoria

TrasportoUnito: “In sei mesi 130 casi. Applicare le norme”. Paolo Uggè, presidente Federazione autotrasportatori italiani: “Il problema c’è, servono più controlli”

Roma, 15 settembre 2024 – Centotrenta Tir “si sono auto-ribaltati in sei mesi sulle strade italiane perché il carico non era stato fissato bene. Un numero costante negli anni”. La denuncia arriva da Maurizio Longo, segretario generale di TrasportoUnito. E Paolo Uggè, presidente Fai (Federazione autotrasportatori italiani) e Unatras, conferma che il problema esiste.  Ma andiamo con ordine. 

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Carichi dei Tir e norme tecniche

"Le norme tecniche – sostiene Longo, che rappresenta un’associazione piccola ma agguerrita – non vengono applicate. Ad esempio, all’interno del carico non devono esserci spazi superiori ai 15 centimetri. Se verifico che questo accade, devo rimediare. Ancora: nessuno controlla davvero se i carichi sono fissati bene o male. E questo provoca all’autista un grande stress, durante il viaggio”. Su questo punto però Uggè osserva: “Il contratto attribuisce la responsabilità di come viene effettuato il carico all’autista, se ci sono problemi è lui a dover dire, io non viaggio”.

"Tir e carichi, cosa chiediamo”

Per stare davvero tranquilli sul fissaggio dei carichi secondo Longo “bisogna introdurre una norma identica a quella che regola la sicurezza nei luoghi di lavoro. Quindi chi carica il camion deve avere una competenza. Poi bisogna controllare. Estendere questa capacità di controllo. Il conducente deve essere presente quando gli caricano il semirimorchio. Deve sapere come lo stanno facendo”.

"Mancano 15mila autisti in Italia”

Intanto mancano 15.000 autisti. “E non basta dare un contributo per conseguire la patente, come ha previsto il governo nel nuovo codice della strada. In Germania si sono attrezzati per andare in Africa e preparare i conducenti. Dovremmo aprire un ufficio ministeriale dedicato. E va cambiata la preparazione. Oggi non è possibile pensare che a 21 anni un ragazzo prenda la patente e vada a guidare i Tir. Questa cosa non ci piace, è a rischio. Noi diciamo che quel ragazzo deve essere preparato nelle aziende di autotrasporto accreditate, perché deve imparare il mestiere. Come si fa a diventare competenti a 21 anni?”.

Le parole di Paolo Uggè

Per Paolo Uggè “la sicurezza è essenziale, le regole ci sono ma non vengono applicate. Se creo un danno c’è concorso di colpa che tira in ballo il committente, la norma l’ho fatta io da sottosegretario. Il problema è che mancano i controlli”.