Giovedì 18 Aprile 2024

Tim, governo pronto a usare il golden power

Il ministro Giorgetti in Parlamento: "L’azienda ha asset strategici. Se il fondo americano Kkr lancia l’Opa valutiamo l’intervento"

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di Elena Comelli

ROMA

Tim "ha asset stretegici" per cui "è indispensabile il controllo pubblico". È questo il parere espresso dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, intervenuto in audizione in Parlamento, spiegando che in caso di formalizzazione dell’offerta di Kkr (non ancora vincolante) il governo valuterà l’applicazione del golden power. "Il governo sta seguendo il dossier con grande attenzione. Il percorso è all’inizio e non si è ancora nelle condizioni di prendere iniziative. Se Kkr lancia l’Opa si attiva una procedura con la valutazione della disciplina del golden power", ha detto Giorgetti. Dopo la proposta avanzata da Kkr, ha aggiunto il ministro, ci troviamo in un "processo nelle sue fasi iniziali che non ha ancora dato luogo al lancio di un’Opa nei confronti di Tim".

Sul rapporto di Tim con Open Fiber, il ministro dello Sviluppo ha sostenuto che "possiamo valutare eventuali sinergie per accelerare l’infrastrutturazione del Paese in senso digitale". Il punto di partenza, per il governo, sarà l’insieme delle prescrizioni che l’esecutivo Gentiloni, esercitando i poteri speciali, ha disposto per tre società del gruppo – Tim, Telecom Italia Sparkle e Telsy – nel 2017, in seguito all’aumento della partecipazione di Vivendi. L’Opa o anche una scissione societaria tra rete e servizi rientrerebbe evidentemente nella casistica prevista nel 2017, comportando un possibile aggiornamento degli obblighi, anche a valle della notifica delle operazioni e di una nuova istruttoria. Rispetto allo scenario del 2017, è sul settore del cloud, la nuvola informatica che custodisce i dati della Pubblica amministrazione, che ci sono le attenzioni maggiori.

Lo scorso gennaio Tim ha costituito una specifica società, Noovle, che ha Google come partner e che ha in pancia la rete di data center del gruppo. Tim è anche in lizza – insieme a Cdp, Leonardo e Sogei – per realizzare il Polo strategico nazionale, l’infrastruttura finanziata dal Recovery Plan che dovrà ospitare i dati più strategici della Pa, utilizzando anche servizi di cloud provider americani. Sono questi gli aspetti più delicati, che andranno valutati in caso Kkr decidesse di andare fino in fondo, ma secondo i sindacati il governo non ha formulato una strategia chiara.

Nel confronto di ieri al Mise con i ministri Giorgetti e Colao, i sindacati hanno avuto poche rassicurazioni. "Usciamo da qui con ancora più incertezze. Le risposte sono state molto variegate. Il governo non ha ancora deciso sulla strada da prendere. Si attende l’Opa ma non hanno una visione del progetto. Siamo preoccupati. È bene che il governo si pronunci perchè questo è un settore strategico", hanno spiegato Uilcom nazionale, Fist Cisl, Slc Cgil e Ugl tlc.