Mercoledì 24 Aprile 2024

TikTok spia cinese? Il governo valuta lo stop Salvini punta i piedi: "Contrario alle censure"

Dopo l’ordine della Ue ai funzionari, anche l’Italia è pronta a vietare la app. Il ministro Zangrillo annuncia una decisione che sarà presa in fretta. Il collega della Lega: "In ballo sicurezza e democrazia, ma sono perplesso"

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In fondo Anonymous aveva lanciato l’allarme nel 2020: "Cancellate TikTok in questo stesso momento e se conoscete qualcuno che lo usa, spiegategli che non è nient’altro che un malware nelle mani del governo cinese, intento in una colossale operazione di sorveglianza di massa". Detto in termini più crudi: Pechino ci spia. E altri accusano che l’algoritmo che lo fa funzionare trasmette in Cina solo immagini propagandistiche, mentre in Occidente "tende a presentare solo contenuti faceti che non facciano pensare alla gente cose serie, ma che il mondo è solo divertimento". In meno di tre anni la convinzione che il sito nato nel 2014 dalla società sviluppatrice ByteDance per la condivisione di brevi video – più di un miliardo di iscritti in tutto il mondo, 125 milioni nell’Europa comunitaria – si è fatta maggiore e sono cominciate proposte di limitazioni al suo uso alle quali potrebbe accodarsi, dopo Usa e Commissione Ue, anche il nostro governo.

Il ministro per la Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, ha dichiarato che l’esecutivo potrebbe seguire la decisione delle istituzioni europee che hanno chiesto ai propri dipendenti di disattivare la funzione della app cinese entro il 13 marzo. Il tema è all’attenzione anche del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza, "ma è evidente – sottolinea Zangrillo – che il mio ministero, con 3,2 milioni di dipendenti, è fortemente coinvolto". Sul tavolo alcune opzioni. "Si tratta di una scelta – spiega il ministro – che non posso compiere in solitaria, mi devo confrontare con le altre istituzioni e insieme concorderemo una linea. L’argomento è arrivato all’ordine del giorno da poco. Già la prossima settimana dovremo confrontarci e cercare di arrivare a una sintesi. Prenderemo una decisione in fretta. Ora dobbiamo comprendere bene qual è effettivamente la profondità dei rischi legati alla sicurezza nazionale".

Il primo a contestare Zangrillo (Forza Italia) è un suo collega dell’esecutivo, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, tiktokista attivo dal 2019 con quasi 850mila followers. "Bloccare TikTok? È un interrogativo – dice il leader della Lega – che coinvolge sicurezza e democrazia. Io sono perplesso e sono contrario a ogni tipo di censura. In una società liberale, prima di arrivare a blocchi radicali bisogna riflettere bene".

Il social cinese replica alle accuse piovute dagli Stati Uniti e dall’Europa sostenendo che si tratta di decisioni "sbagliate e basate su pregiudizi", anche se in passato era stato ammesso che dipendenti cinesi avrebbero potuto accedere ai dati di iscritti europei come avevano segnalato le autorità irlandesi. Per placare i timori, è stato detto che si stava cercando di tenere le informazioni riguardanti gli utenti europei esclusivamente dentro tre data center nel nostro Continente. E nei Paesi Bassi i servizi segreti sono stati incaricati dalla coalizione di governo di valutare se l’app rappresenti un rischio se installata sui telefoni governativi. In Italia i dubbi erano sorti la prima volta tre anni fa quando l’allora presidente del Copasir, Raffaele Volpi (Lega) aprì, su richiesta del Pd, un procedimento che portò a un’istruttoria affidata all’Agenzia per le informazioni e la sicurezza esterna (Aise) e al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) decisa a "verificare l’uso che il governo della Cina fa dei dati sensibili degli utenti italiani iscritti su TikTok". E anche a gennaio l’organismo ha avviato un approfondimento per esaminare i pericoli, la capacità di infiltrazione del social e tentare di tenere sotto controllo le possibili minacce.

"I dati degli utenti italiani, cosi come quelli europei – spiega Giacomo Lev Mannheimer, responsabile relazioni istituzionali Sud Europa di TikTok –, non sono conservati in Cina ma negli Stati Uniti e Singapore e presto all’interno dell’Unione Europea nel data center irlandese. Così come dichiarato pubblicamente più volte, il governo cinese non ha mai chiesto l’accesso ai dati dei nostri utenti e laddove dovesse non li condivideremmo".

Riccardo Jannello