Scontri prima di Inter-Napoli, l'agguato fu pianificato in casa del tifoso morto

Il giorno di Natale alcuni capi delle tifoserie di Inter e Varese si incontrarono a casa di Daniele Belardinelli

L'agguato tra i tifosi e Marco Piovella, leader della Curva dell'Inter

L'agguato tra i tifosi e Marco Piovella, leader della Curva dell'Inter

Milano,17 gennaio 2019 - Il giorno di Natale, in casa di Daniele Belardinelli, l'ultrà del Varese morto negli scontri di Santo Stefano prima di Inter-Napoli, ci fu "un incontro che è stato certamente propedeutico all'organizzazione dei fatti del giorno seguente".

Lo scrive il gip Guido Salvini nell'ordinanza di arresto del capo curva interista Nino Ciccarelli e di un altro ultrà del Varese, Alessandro Martinoli. La stessa vedova di Belardinelli ha messo a verbale che a Natale col marito e Marco Piovella, arrestato, c'erano Martinoli e "altri ultrà dell'Inter". Il gip scrive ancora nell'ordinanza che Martinoli aveva "strettissimi rapporti di fiducia e di militanza comune con la vittima". A riprova, riporta il fatto che lo stesso Martinoli "ha affermato che in ospedale qualcuno di cui non ha indicato il nome gli ha affidato le chiavi dell'autovettura di Belardinelli senza specificare, a suo dire, dove era stata posteggiata". Del tifoso varesino, viene anche sottolineato "l'atteggiamento menzognero e la mancanza di collaborazione per individuare i responsabili della morte del compagno".

"L'episodio di rissa - conclude Salvini - di cui gli accusati sono accusati è tra i più gravi che si possono immaginare all'interno di tale reato perché i suoi organizzatori hanno coinvolto in gran numero anche dei giovanissimi e anche perché episodi simili possono essere l'anticamera di altre violenze e rappresaglie".

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