Venerdì 19 Aprile 2024

Tetraplegica per cura sbagliata, risarcita dopo 17 anni

Arriva il lieto fine per la vicenda della piccola Arianna Manzo, la "bimba di legno", oggi 17enne, vittima di un grave episodio di malasanità quando aveva appena tre mesi che la rese tetraplegica, sorda e ipovedente. L’avvocato Mario Cicchetti, legale di Eugenio Manzo e Matilde Memoli, i genitori di Arianna, ha spiegato che in favore della famiglia verrà versato un risarcimento di più di tre milioni di euro che verrà gestito da un giudice tutelare. "Arianna potrà quindi finalmente ipotizzare una vita più dignitosa – spiega l’avvocato – accedendo a cure appropriate e adeguando l’abitazione alle sue reali esigenze".

Alla neonata fu somministrato per errore e per ben 14 giorni il tiopentone sodico, un farmaco per adulti vietato in ambito pediatrico e attualmente utilizzato per l’eutanasia nei Paesi dove è consentita. La sua famiglia dal 2011 porta avanti senza sosta una battaglia giudiziaria e burocratica per ottenere giustizia. Ora ad Arianna, che ha 17 anni, e che è stata ribattezzata la ‘bimba di legno, è stato finalmente riconosciuto un risarcimento, poiché alcuni medici dell’ospedale Cardarelli sono ritenuti responsabili dei danni permanenti.

La ragazza necessita di cure indispensabili alla sua sopravvivenza, oltre che di una assistenza continuativa attraverso personale specializzato nell’arco delle 24 ore che i genitori, ormai, non sono più in grado di garantirle.

In questi anni a dare loro supporto è stato un noto imprenditore che ha donato 30mila euro a patto che rimasse anonimo. Il processo di primo grado fu vinto dalla famiglia nel settembre del 2019; il Cardarelli oppose un ricorso che è attualmente pendente. In entrambi i gradi di giudizio su richiesta dei genitori e del loro avvocato sono state espletate due consulenze l’ultima delle quali, su loro specifica richiesta, redatta da specialisti extraregionali che hanno raggiunto tutti le medesime conclusioni.