Coronavirus, partono i test sierologici su 150mila italiani

Le persone contattate per telefono: esame in forma anonima. Istat: "Alta fiducia della gente nei medici"

Test sierologici, al via indagine su 150mila persone in Italia

Test sierologici, al via indagine su 150mila persone in Italia

Roma, 25 maggio 2020 - Saranno contattate al telefono le 150mila persone scelte come campione per sottoporsi ai test sierologici nell'indagine che, al via oggi, punta a capire quante persone in Italia abbiano sviluppi anticorpi al Coronavirus. L'indagine, fatta da Ministero della Salute e Istat in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, abbraccerà duemila Comuni del nostro Paese.

Le persone - distribuite per sesso, attività e sei diverse classi di età - saranno libere di scegliere se partecipare o meno, ma, come sottolinea la Croce Rossa, "conoscere la situazione epidemiologica nel nostro Paese serve a ognuno di noi". Le persone scelte saranno contattate telefonicamente dai volontari dei centri regionali della Cri: verrà fissato un appuntamento per il prelievo del sangue, che potrà essere eseguito anche a domicilio nel caso di soggetti fragili o vulnerabili. Contestualmente alla chiamata, verrà chiesto al prescelto di rispondere anche a un questionario Istat, predisposto insieme al Comitato tecnico scientifico.

E' un test sicuro al 100% quello sierologico? La risposta la dà Sandra Zampa, sottosegretaria di Stato alla Salute, a Tgcom 24: "Il test serve a rilevare la presenza di anticorpi e dice in maniera non infallibile se una persona è stato malata o no. Se risulta positiva deve essere fatto un tampone che serve a capire se sei contagioso o no", in modo da "togliere la contagiosità dal campo". "La durata complessiva della rilevazione dovrebbe essere di 15 giorni. C'è però un campione anticipatorio di circa 20mila unità. Su una prima parte dei dati rilevati saremo quindi in grado di fornire delle anticipazioni", ha spiegato all'Ansa il presidente dell'Istat, Gian Carlo Blangiardo.

Gli esiti dell'indagine, diffusi in forma anonima e aggregata, potranno essere utilizzati anche per altri studi scientifici e per l'analisi comparata con altri Paesi europei. La Regione comunicherà l'esito dell'esame a ciascun partecipante residente nel territorio. In caso di diagnosi positiva, l'interessato verrà messo in temporaneo isolamento domiciliare e contattato dal proprio Servizio sanitario regionale o Asl per fare un tampone naso-faringeo che verifichi l'eventuale stato di contagiosità. A tutti i soggetti che partecipano, sarà assegnato un numero d'identificazione anonimo per l'acquisizione dell'esito del test, in modo da garantire la totale riservatezza per tutta la durata dell'indagine. Il legame di questo numero d'identificazione con i singoli individui sarà gestito dal gruppo di lavoro dell'indagine e sarà divulgato solo agli enti autorizzati.

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Istat: alta fiducia nei medici

"Tre cittadini su 4 hanno usato parole di significato positivo per descrivere il clima familiare vissuto nella Fase 1 dell'emergenza Covid-19. Alta la fiducia espressa verso il personale medico e paramedico del Servizio Sanitario Nazionale con un punteggio medio pari a 9 (in una scala da 0 a 10) e verso la Protezione civile (8,7). Il 91,2% dei cittadini ha considerato utili le regole imposte per contrastare l'evoluzione della pandemia. L'89,5% ha percepito come 'chiare' le indicazioni su come comportarsi per contenere il contagio". E' quanto emerge dal rapporto Istat 'Reazione dei cittadini al lockdown. 5 aprile - 21 aprile 2020'. 11,6 e' il numero medio di volte in cui i cittadini si sono lavati le mani in un giorno. 5,1 e' il numero medio di volte in cui i cittadini si sono puliti le mani con disinfettanti in un giorno. 72% e' la quota di cittadini che non sono usciti durante la giornata. L'indagine presentata in questo report, condotta nella Fase 1 dell'emergenza Covid-19 ovvero nel periodo dal 5 al 21 aprile 2020, spiega l'Istat, misura comportamenti e percezioni dei cittadini in pieno lockdown.