Mercoledì 24 Aprile 2024

Test rapidi in aeroporti e stazioni Il ministero verso il via libera

Il Comitato tecnico scientifico sta valutando la possibilità di sottoporre a test rapidi chi rientra in Italia da viaggi all’estero. In pratica si tratta di tamponi che danno una risposta in circa venti minuti. A quanto si apprende, qualora ne venisse individuato uno affidabile (con attendibilità oltre l’attuale 70 per cento) e per il quale ci possa essere un’adeguata fornitura, il ministero della Salute adotterebbe un provvedimento ad hoc per eseguirlo ai viaggiatori negli aeroporti, ma anche nei porti, nelle stazioni e alle frontiere terrestri.

Tuttavia, sottolineano le autorità sanitarie, le misure principali contro il Covid-19 restano i blocchi, la quarantena per chi proviene da paesi a rischio, oltre, ovviamente, all’utilizzo della mascherina, al distanziamento fisico e al lavaggio frequente delle mani.

L’ipotesi di adottare test rapidi per verificare in pochi minuti la positività o meno di viaggiatori, nell’ottica di scongiurare l’esplodere di nuovi focolai, trova concordi gli scienziati dell’istituto Spallanzani di Roma che però pongono questioni di ordine pratico. "Ancora non abbiamo uno strumento sicuramente efficace per lo screening rapido per la Covid – spiega il direttore scientifico Giuseppe Ippolito –. I test rapidi sono entrati nella pratica perché possono essere fatti in tempi estremamente brevi e perché permettono di avere un’informazione. Non sono l’optimum in quanto dipendono dal momento in cui si ha l’infezione. Ma l’ottimo è nemico del buono e noi dobbiamo continuare a usare tutti gli strumenti a nostra disposizione".