Sabato 20 Aprile 2024

Test di Medicina 2023 al via. "Resta il numero chiuso". Eppure negli ospedali gli organici sono all’osso

Schillaci promette più iscritti: il limite d’accesso sarà alzato del 30%. Oggi i nuovi esami, rivolta dei giovani: "Violato il diritto allo studio". Il caso gettonisti con maxi compensi. Cosa sta succedendo in corsia

Test di Medicina

Test di Medicina

Roma, 13 aprile 2023 – Ecco i nuovi test di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria e Medicina veterinaria. La prova per iniziare il percorso verso il camice bianco parte dopo una pandemia che ha lasciato a pezzi il sistema sanitario italiano, tra le sue decennali difficoltà e alla ricerca sempre di nuove soluzioni contro l’emergenza.

Test di Medicina

Si chiamano Tolc Med, possono partecipare gli studenti iscritti all’ultimo o penultimo anno delle scuole superiori italiane o estere, oltre ovviamente ai diplomati; per i candidati sarà possibile tentare due volte il test scegliendo poi il punteggio migliore per entrare in graduatoria nella sede preferita. Le due finestre in cui si terranno i test vanno da oggi al 22 aprile e poi successivamente tra il 15 e il 25 luglio. Gli iscritti alle prove sono in totale 79.356; per Medicina e chirurgia e Odontoiatria e protesi dentaria gli iscritti sono 72.450. Le domande del nuovo test medicina saranno così suddivise: 7 quiz di comprensione del testo, conoscenze acquisite negli studi da svolgere in 15 minuti; 15 quiz di biologia in 25 minuti; 15 quiz di chimica e fisica in 25 minuti; 13 quiz di matematica e ragionamento, 25 minuti. Il nuovo test durerà 90 minuti.

Nuova rotta di Schillaci

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha confermato che "ci sarà un allargamento del numero programmato a Medicina ma non un superamento del numero chiuso. Già da quest’anno il numero di iscrivibili aumenterà del 20-30%". Ma per il ministro, "la vera carenza è sugli infermieri; sui medici abbiamo una gobba pensionistica, ma in realtà non mancano così tanti medici. Verrà aumentato il numero degli iscritti a Medicina ma i risultati si vedranno tra 6-8 anni".

Studenti in rivolta

Gli studenti protestano contro il numero chiuso e già da da stamattina organizzeranno un presidio davanti al ministero dell’Università e iniziative sono previste, fino al 22 aprile, in tutti gli atenei in cui si terranno i test. "Consideriamo l’attuale sistema di accesso lesivo del diritto di studio", affermano gli esponenti dell’Unione degli universitari e della Rete degli studenti. Il nuovo test d’ingresso non convince tutti gli aspiranti camici bianchi, ma intanto la maggior parte di loro – 2 su 3 secondo un sondaggio – tenterà due volte la prova. La fetta più ampia di chi non parteciperà alla sessione di aprile, ha preso questa decisione proprio in considerazione dell’altro grande appuntamento in arrivo nei prossimi mesi: la maturità.

Fuga dagli ospedali

Dal 2019 al 2021 – secondo i dati Anaao-Assomed – hanno abbandonato l’ospedale 8mila camici bianchi per dimissioni volontarie. "Il peggioramento delle condizioni di lavoro porta molti professionisti a voler fuggire dal SSN oppure a voler cambiare mestiere", spiegano le associazioni.

Tagli senza fine

Tra il 2010 e il 2020 in Italia sono stati chiusi 111 ospedali e 113 Pronto soccorso e tagliati 37mila posti letto, secondo i dati della Federazione la Federazione Cimo-Fesmed. Nelle strutture ospedaliere mancano oltre 29mila professionisti sanitari. La stima è che già oggi, tra ospedale e territorio, manchino più di 20mila medici: 4.500 nei pronto soccorso, 10mila nei reparti ospedalieri, 6.000 medici di medicina generale. La situazione potrebbe peggiorare nei prossimi cinque anni, quando andranno in pensione 41.000 tra medici di famiglia e dirigenti medici (proiezioni su dati Agenas), che diventano 50mila se consideriamo tutti i medici del Ssn.

Sos medici gettonisti

Quello dei professionisti chiamati a gettone (pagati per un singolo turno, di solito di 12 ore) è un problema. Questo fenomeno, sempre più diffuso, sta cambiando la fisionomia degli ospedali italiani: per un gettone si arrivano a offrire fino a 1.200 euro a turno per singolo medico, più della metà della paga che uno specializzando prende in un mese intero. Così questi dottori lasciano il lavoro da dipendente tornando nello stesso ospedale per guadagnare anche 20mila euro al mese.