Covid, terza dose vaccino: ecco cosa dicono medici, virologi e autorità

Il ministro Speranza: "Sarà molto probabile dover fare una terza dose di vaccino". E indica i medici di medicina generale come figure principali per l'eventuale somministrazione. Ma sarà davvero necessaria? Le previsioni degli esperti

Covid, un operatore sanitario prepara una dose di vaccino (Ansa)

Covid, un operatore sanitario prepara una dose di vaccino (Ansa)

Roma, 31 maggio 2021 - Da giovedì vaccini anti-Covid a tutte le fasce d'età, ma già si parla dell'eventuale necessità di una terza dose. Il ministro della Salute Roberto Speranza prevede che sarà necessario. "Sarà molto probabile dover fare una terza dose di vaccino, un richiamo che sarà probabilmente 'modificato' per coprire le varianti. Bisognerà dunque passare da una fase straordinaria ad una fase ordinaria e penso che questa nuova ordinarietà possa essere affidata alla nostra straordinaria rete di medici di medicina generale", ha detto ieri a 'Che tempo che fà su Rai3. Ma cosa dicono esperti, medici, virologi e autorità sulla terza dose? Ecco un riepilogo di posizioni e previsioni.

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Sommario

Massimo Galli

Prima di decidere se ci sarà bisogno di una terza dose di vaccino anti-Covid, "sarà necessario capire quanto dura la risposta immunitaria indotta dal vaccino già fatto e quale sarà la circolazione di varianti al momento della decisione. C'è dunque da ragionare anche sul vaccino aggiornato, non solo sul vaccino ripetuto", dice Massimo Galli, direttore dell'Istituto di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, università Statale.

Guido Rasi

La stagionalità di Covid-19, "di per sé, è una teoria che non mi convince. Il dato di fatto, però, è che arriviamo in questa stagione in una situazione buona", anche perché "si vive di più all'aperto e in genere si esce da un lockdown, quindi il virus gira meno". Perciò è in questo momento che "bisogna prepararsi in maniera molto molto seria per ottobre", esorta Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell'Agenzia europea del farmaco Ema, oggi consulente del commissario per l'emergenza coronavirus. Tre le mosse suggerite dall'esperto, intervenuto ad 'Agorà' su Rai3: tracciare tutti i casi, sequenziare il virus per monitorare le sue varianti, e - appunto - verificare l'immunità per pianificare eventualmente una terza dose di vaccino. Ora che l'incidenza è tornata intorno ai 50 casi per 100mila abitanti - dice - "si può riprendere la tracciatura. Si può e si deve fare la tracciatura - insiste Rasi - si devono fare le sequenze dei pochi casi perché lì si intercettano le varianti, e bisogna fare un minimo di sierologia per vedere chi è immune e chi no, e se fare questa terza dose famosa" di vaccino "e quando". Ormai "lo abbiamo imparato: a questo punto si fa la tracciatura, sulla tracciatura si fanno le sequenze e sulle sequenze si decide la strategia futura".

Maria Rita Gismondo

Sulla necessità o meno di pensare a un futuro richiamo vaccinale anti-Covid, "come al solito brancoliamo nella confusione", tra "chi dice di farla e chi di non farla. Il mio invito è quello di parlare non per ipotesi personali, ma in base a dati scientifici concreti. Aspettiamoli prima di esprimerci", esorta la microbiologa Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano. "L'unica cosa che potrà dirci con certezza se una terza dose" di vaccino, o una seconda per il monodose, "servirà - sottolinea l'esperta all'Adnkronos Salute - sarà il risultato di una ricerca scientifica. Questi studi sono in corso. Personalmente io credo che ci confermeranno la necessità di fare un'altra dose, perché a quanto sappiamo con sicurezza al momento il vaccino non copre per oltre 8-9 mesi. Ma prima di dirlo, attendiamo i novi dati".

Pierpaolo Sileri

Difficile dare certezze sulla possibilità che sia prevista una terza dose di vaccino anti-Covid per tutti. "E' verosimile, lo dico da medico, anche se attendiamo il risultato degli studi per esserne certi", ha detto sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, a 'The Breakfast Club' su Radio Capital. "Oggi abbiamo dati su vaccini che hanno una storia di 9 mesi, perché sono arrivati a novembre-dicembre - ha sottolineato -. Quindi gli studi che noi abbiamo sulla durata della copertura sono questi. Dovremmo aspettare più tempo per sapere se la durata attesa di un anno sarà confermata. O magari più di un anno. In base a questi dati saremmo in grado di dire se serve una terza dose che, magari, potrebbe coprire anche altre varianti", ha concluso Sileri.

Filippo Anelli

"È un atteggiamento di prudenza valutare che, se l'immunizzazione da Covid non è duratura come per altri vaccini, vada pianificato che nel giro di 9-12 mesi ci sia un'altra somministrazione. Che siano i medici di famiglia a farlo è la cosa più logica, così come avviene per l'influenza. Ma a condizione che vengano tenuti in conto i carichi di lavoro", ha detto il presidente della Federazione degli Ordini dei medici Filippo Anelli. Che chiede l'apertura di un tavolo sindacati-ministro della Salute perché "per organizzare tutto con modalità ordinaria bisogna rafforzare la Medicina generale, e contrattualizzare un accordo".

Francesco Menichetti

"La terza dose sarà necessaria nella misura in cui il virus non si abbatte e avrà capacità di continuare a mutare e lo farà profondamente". È l'opinone di Francesco Menichetti, primario di malattie infettive all'ospedale di Pisa. "A quel punto si pone il problema di un richiamo magari rivolto ai fragili e agli anziani proprio a copertura di eventuali varianti. Perché noi - sottolinea il virologo - seguiamo un discorso che ha un filo conduttore che è impedire il Covid grave e i decessi" con la vaccinazione.

Ema

I dubbi restano però tanti. Solo qualche giorno, un tweet dell'Ema affermava: "I dati preliminari sulla durata dell'immunità, che potrebbe arrivare a un anno o anche di più, non mostrano, attualmente, la necessità di una terza dose, ma sono necessarie ulteriori evidenze". E infine: "In contatto con i principali produttori di vaccini anti-Covid per affrontare la questione delle varianti" di Sars-Cov-2 e "valutare la migliore strategia per un'eventuale terza dose". Su una cosa sono tutti d'accordo dunque: per individuare la strategia corretta servono ulteriori dati e analisi.

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