Verso la terza dose di vaccino anti-Covid. "Strada quasi obbligata"

In Israele sarà somministrata agli 'Over 50' che hanno ricevuto le prime due dosi oltre cinque mesi fa. Negli Stati Uniti ok della Fda per le persone immunodepresse. Anche in Italia, dice Abrignani (Cts), servirà per le persone fragili

Covid, somministrazioni di vaccino in Israele (Ansa)

Covid, somministrazioni di vaccino in Israele (Ansa)

Roma, 13 agosto 2021 - Accelerazione sulla terza dose del vaccino contro il Covid. Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration (Fda) ha autorizzato Pfizer o Moderna per gli immunodepressi. "Il Paese è entrato in un'altra ondata della pandemia del Covid, e la Fda è particolarmente cosciente del fatto che le persone immunodepresse sono particolarmente a rischio", ha detto il commissario della Fda Janet Woodcock. "L'azione di oggi - ha aggiunto - permetterà ai dottori di rafforzare l'immunità in persone che hanno bisogno di una protezione extra. Come abbiamo detto in precedenza, gli altri che sono vaccinati a pieno sono protetti in modo adeguato e non hanno bisogno di una dose aggiuntiva di vaccino in questo momento". La direttrice dei Cdc, Rochelle Walensky, ha detto che le persone che avranno bisogno del richiamo costituiscono meno del 3% della popolazione.

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Anche Israele ha deciso di mettere in campo la terza dose, ma in modo molto più diffuso. Il premier Naftali Bennett ha scelto un cambio di passo nella lotta contro quella che definisce la 'Pandemia Delta' mediante la somministrazione di Pfizer anche agli 'Over 50' che hanno ricevuto le prime due dosi oltre cinque mesi fa. "La campagna per la vaccinazione degli 'Over 60' è un gran successo" ha affermato. "Finora quelle vaccinazioni sono state 750 mila e proseguono. Faccio ora appello agli 'Over 50' a presentarsi alle casse mutue già oggi per vaccinarsi". Secondo i media, l'inoculazione della dose di richiamo è consigliata anche allo staff medico, al personale carcerario e ai detenuti.

E la terza dose di vaccino in Italia? "Penso sia una strada quasi obbligata per quasi tutti i Paesi", ha affermato Luca Richeldi, direttore Pneumologia Policlinico Gemelli Roma, intervenendo ad 'Agorà Estate' su Rai 3. "Verosimilmente - ha spiegato Richeldi - si partirà dai più fragili e, a salire, dalle persone con il rischio più alto".

Sergio Abrignani, immunologo dell'Università di Milano e membro del Cts, intervistato da 'Repubblica', ha affermato che la terza dose si farà e servirà prima alle persone fragili, cioè anziani e malati con problemi al sistema immunitario. Intanto però bisogna portare a termine la campagna in corso. "Potrebbe servire a dare un boost, cioè un potenziamento della risposta immunitaria, a chi ha già chiuso il ciclo. Sappiamo, grazie all'esperienza su altri vaccini, come quello contro l'epatite B, che una nuova somministrazione dà un rinforzo rispetto alle prime due dosi. Sarà utile ad esempio per chi ha risposto poco al primo ciclo di vaccinazione ma anche per chi ha ancora un'ottima copertura, perché potrebbe servirgli a prolungare la memoria immunologica", sottolinea Abrignani.

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