Terrorismo internazionale, arrestato Luigi Pennelli. "Pronto a morire per razza bianca"

Secondo gli inquirenti il giovane pugliese aveva armi in casa, era in grado di costruire ghost gun. I pm: "Allarmanti analogie con la strage di Buffalo"

Roma, 27 ottobre 2022 -  Aveva armi in casa e ne voleva altre. Era in grado di preparare le famigerate "ghost gun", nuovo incubo nella lotta al terrore. Secondo gli inquirenti era pronto a passare all'azione e a morire "in difesa della razza bianca". Con l'accusa di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale è stato arrestato oggi Luigi Antonio Pennelli, un giovane pugliese di 23 anni, portato in carcere dalla Polizia. È accusato anche di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Le indagini erano state avviate nel 2021 dalla Digos e dall'Ucigos nell'ambito del monitoraggio di ambienti virtuali suprematisti e di estrema destra, collegati al canale Telegram "Sieg Heil". Era questo il luogo virtuale dove il giovane promuoveva contenuti antisemiti, misogini e di matrice neonazista. E dove avrebbe pubblicato anche minacce a Liliana Segre. Si dichiarava pronto al sacrificio estremo, minacciava di compiere imprecisate azioni violente.  A emettere l'ordinanza di custodia cautelare il gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica.

Una foto rinvenuta durante le indagini (Ansa)
Una foto rinvenuta durante le indagini (Ansa)

Le indagini

Dopo una fitta rete di indagini, l'accusa è giunta alla conclusione che Pennelli appartenesse all'organizzazione terroristica suprematista statunitense 'The Base'. Nel corso dell'inchiesta gli sono stati sequestrati supporti informatici: analizzandoli, sono emersi riferimenti alla volontà di procurarsi altre armi da parte dell'arrestato, oltre a quelle di cui già disponeva. 

Secondo i pm, il giovane era in grado di costruire ghost gun: ovvero comprare singole componenti delle armi, liberamente in vendita perché non costituiscono un prodotto completo, e quindi assemblarle per renderle funzionanti e potenzialmente letali. Negli Stati Uniti le chiamano le chiamano appunto 'Ghost gun', sono pressoché impossibili da tracciare. Per conseguire il suo scopo aveva comprato anche una stampante 3D. Sulle armi e sulle custodie sono state trovate iscrizioni con l'alfabeto runico - tra cui la "runa othala" - e i nomi dei suprematisti responsabili di attacchi terroristici, Traini, Breivik e Tarrant. "Allarmanti" - secondo i pm - sono le ricorrenze tra il materiale sequestrato e quello utilizzato da Payton Gendron, il 18enne autore della strage di Buffalo del 14 maggio 2022 che ha assassinato 10 persone ferendone 3.

Sequestri e analisi

Le investigazioni hanno permesso di interrompere - secondo l'accusa - l'azione criminale di Pennelli, suprematista radicalizzatosi attraverso il web, entrato in contatto con il leader di The Base che, considerandolo parte del disegno terroristico collettivo, lo ha indottrinato per diffondere valori, schemi ed obiettivi del sodalizio anche in Italia. L'obiettivo era che il giovane proseguisse nell'attività di proselitismo sul territorio nazionale. L'accusa è convinta di aver acquisito "solidi riscontri" grazie anche alle perquisizioni effettuate a casa dell'indagato. Che aveva adottato complesse contromisure informatiche, schermando le proprie comunicazioni. 

Gli inquirenti sono convinti che volesse agire come 'lone wolf', lupo solitario e fosse pronto a sacrificare la propria stessa vita "a difesa della razza bianca". Si presentava come unico referente del movimento in Italia, tanto da indurre gli aspiranti adepti a contattarlo come tale; aveva costruito la propria identità informatica come Comandante della Base, primo caso in Italia; diffondeva il materiale propagandistico traducendolo in italiano, aveva creato un gruppo di 3-4 membri e si proponeva per eseguire azioni violente. Ma, fortunatamente, è stato fermato in tempo. 

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