
Terrore in sala giochi. Ammazza il socio e si spara
Lo ha stretto in un abbraccio mortale. Lo ha ucciso a bruciapelo conficcandogli una pallottola nella schiena. Subito dopo ha rivolto la pistola contro se stesso sparandosi un colpo al petto. La tragedia nella tarda serata di lunedì nella sala biliardo che i due cinesi, 55 e 56 anni, gestivano insieme da qualche anno, al Macrolotto Due, zona industriale di Prato che pullula di confezioni e pronto moda cinesi, ma anche di sale slot e circoli riservati a soli orientali.
Il tutto è durato una manciata di secondi come testimonia la telecamera di sorveglianza interna alla sala giochi che fa capo all’associazione Yang Guang di cui i due erano a capo, in un capannone, ex fabbrica tessile, diviso fra sala vtl, biliardo e supermercato. Tutti rigorosamente cinesi. La telecamera ha chiarito immediatamente quello che è accaduto. Nelle immagini si vede il cinese che entra e si dirige a colpo sicuro verso il socio in affari. Lo abbraccia e, da dietro, spara il primo colpo. All’interno della sala si scatena il panico. I clienti scappano, in tre si buttano dalla finestra per mettersi in salvo. Finiranno in ospedale con ferite e fratture alle gambe e alle braccia. Il killer fa un giro della stanza – in mezzo al fuggi fuggi generale – stringendo la pistola in mano, poi si ferma e si spara al petto cadendo a terra in una pozza di sangue. La scena che si è presentata ai soccorritori è stata raccapricciante: la sala vuota e i due cadaveri al centro. La pistola è stata trovata sotto il corpo del killer. Sono state visionate le immagini della telecamera che non hanno lasciato spazio a dubbi: un omicidio-suicidio, rarissimo nella comunità cinese, una scena da film splatter. La polizia ha sentito i primi testimoni e alcuni conoscenti dei due. Secondo quanto emerso, di recente il killer aveva avuto problemi economici. Non è chiaro se la vittima gli avesse prestato soldi che l’omicida non era in grado di restituire, se lo ricattasse.
Che cosa sia passato nella testa del cinese prima di arrivare al folle gesto deve essere accertato ma le indagini si sono indirizzate sul movente economico. L’uomo è arrivato al Macrolotto Due con l’intenzione di uccidere. Ha lasciato l’auto, incidentata e senza la targa anteriore, con lo sportello e il bagagliaio aperti nel piazzale dove si affaccia il locale. È entrato nella sala e si è diretto a colpo sicuro dal socio. La polizia ha sequestrato l’auto e un proiettile inesploso nel piazzale, forse perso dal killer quando ha scarrellato l’arma. Nella macchina è stato trovato un foglio con una lista di nomi: i creditori del killer? La procura ha aperto un fascicolo e disposto le autopsie per fare chiarezza.
Laura Natoli