Sabato 20 Aprile 2024

Terremoto di magnitudo 6.5 nel Centro Italia, il più forte dal 1980. Crolli e paura

Scossa alle 7.40 del mattino, l'epicentro tra Norcia, Castelsantangelo sul Nera e Preci. Una decina di feriti, ma nessun morto. Ventottomila sfollati: "Ma rischiamo di arrivare a 100mila". In macerie la Basilica di San Benedetto, distrutta Castelluccio di Norcia

Crollata per il terremoto la basilica di San Benedetto a Norcia (Lapresse)

Crollata per il terremoto la basilica di San Benedetto a Norcia (Lapresse)

Rieti, 30 ottobre 2016 - E' stato un risveglio drammatico per il Centro Italia. Alle 7.40 di oggi una nuova scossa di terremoto di magnitudo 6.5 (in un primo tempo calcolata 6.1) ha gettato nel panico le zone già colpite dai sismi del 24 agosto e del 26 ottobre. L'epicentro, a 10 km di profondità, ancora tra le province di Macerata, Perugia e Ascoli Piceno: la zona più vicina, appena 5 chilometri, Norcia. Si tratta della più forte scossa dell'ultimo secolo in Italia dal 1980, anno del terremoto in Irpinia, come ha dichiarato anche il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. Per il governatore delle Marche con il nuovo sisma si rischia di arrivare a 100mila sfollati.

Paura nel Lazio, nelle Marche e in Umbria, ma il terremoto è stato avvertito in tutta Italia da Roma a Firenze, fino a Bolzano. Decine le telefonate ai vigili del fuoco da parte di cittadini preoccupati in Veneto e in Trentino, ma anche in Puglia e in Austria. Nelle zone colpite la gente è scesa in strada allarmata anche dalla durata della scossa. Alla prima ne sono succedute molte altre, ma tutta di minore intensità. Secondo l'Ingv la scossa rientra nella stessa sequenza sismica che si è attivata il 24 agosto, con il terremoto nel Reatino. Il sismologo Alberto Michelini: "Il terremoto di oggi è avvenuto sullo stesso sistema di faglie e fa parte della sequenza cominciata in agosto e che adesso sta procedendo".

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FERITI - Tantissimi i crolli e i danni, ma per fortuna nessun morto. I feriti sono una ventina "con qualche codice giallo", come ha spiegato il capo della Protezione civile. La macchina dei soccorsi è pienamente operativa:1.300 gli uomini in campo, ha spiegato il ministro dell'Interno Angelino Alfano.  

UMBRIA - L'immagine simbolo del nuovo disastro naturale è quella della Basilica di San Benedetto a Norcia, sbriciolata dalla scossa: il campanile è venuto giù, mentre la facciata è rimasta parzialmente in piedi. Il tetto della cattedrale di Santa Maria Argentea è crollato e grosse pietre sono in terra; giù anche le chiese di San Francesco e di Santa Rita. Il terremoto ha fatto anche violare le millenarie e ferree regole della clausura: un gruppo di suore clarisse, una decina, che vivevano nel monastero di Santa Maria della Pace nel centro storico, ha dovuto abbandonare di corsa i loro alloggi, aiutate dai vigili del fuoco. Una donna è grave dopo essersi lanciata dalIa finestra. Importanti ed estesi cedimenti hanno interessato le antiche mura che circondano la città. Le mura erano già state danneggiate dalle precedenti scosse. Distrutta Castelluccio di Norcia. Gli sfollati ammontano a 3mila. 

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MARCHE, 25MILA SFOLLATI - Sono oltre un centinaio i comuni delle Marche che hanno segnalato crolli dopo l'ultima scossa. Ad Arquata del Tronto "è venuto tutto giù. Per fortuna che erano zone rosse. La poca gente che è rimasta è scesa in strada, si sta abbracciando", ha detto il sindaco Aleandro Petrucci. A Tolentino, dove si sono avuti diversi crolli a seguito dell'ultima scossa, una famiglia è stata estratta viva dalle macerie. Chiuso il centro storico di Maltignano, ora è 'zona rossa'. Tantissime le case lesionate. Emanuele Fioroni, addetto stampa del sindaco di Camerino: "Ci sono crolli diffusi, quasi tutti che hanno interessato palazzi già compromessi. Non abbiamo per ora notizia di dispersi o di morti, e questa è la notizia più importante". Danni a Gualdo, Castelsantangelo sul Nera e nella frazione di Nocelleto, le zone più vicine all'epicentro. E a fine giornata, solo nelle Marche, si contano 25mila sfollati. Un numero "enorme", fa notare la Protezione Civile. Ma se ne temono complessivamente 100mila.

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LAZIO - La fortissima scossa di terremoto ha causato nuove lesioni e cedimenti anche nei territori colpiti dal sisma del 24 agosto, Amatrice, Accumoli e in tutte le frazioni. Alcune zone sono rimaste momentaneamente senza corrente. Non ha retto la torre civica di Amatrice, che aveva resistito sia al sisma del 24 agosto, sia alle scosse del 26 ottobre. Crollata anche una porzione della torre di Sant'Agostino. Scoperte crepe e cornicioni caduti nella basilica di San Paolo a Roma. Segnalato anche il distacco di uno dei supporti che tiene un grosso candelabro. Sospese in via precauzionale le visite al Palazzo del Quirinale e rinviato il concerto previsto per oggi alla Cappella Paolina.

ABRUZZO - Colpita anche L'Aquila dove, a sette anni dal sisma del 6 aprile 2009, si sono verificati nuovi crolli in centro. Calcinacci sono caduti all'Ospedale San Salvatore, mentre è collassato un edificio in via Cola dell'Amatrice. 

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RENZI - Intanto da palazzo Chigi ha parlato il premier Matteo Renzi, che ha annunciato una riunione del Consiglio dei ministri per domani. "Noi ricostruiremo tutto. Case, chiese ed esercizi commerciali", ha assicurato il presidente del Consiglio.

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MATTARELLA - "Dobbiamo assolutamente difendere e assicurare la ricostruzione e la ripresa di quei territori", "esprimo ai nostri concittadini sostegno e grande solidarietà", ha detto invece il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da Israele dove si trova in visita di Stato. "Occorre il contributo di tutti perché ai nostri concittadini in difficoltà venga garantito il diritto a vivere nelle loro case", ha aggiunto. Questi "nostri concittadini hanno difficoltà gravi nella loro vita, occorre sorreggerli, lo Stato deve essere e sarà loro vicino".

UE - "Stiamo monitorando attentamente l'impatto del nuovo terremoto in Italia. Siamo in contatto con la Protezione civile italiana. L'Ue è pronta ad aiutare", ha scritto su Twitter il commissario europeo per gli Aiuti umanitari e la gestione delle crisi Christos Stylianidis