Terremoto oggi nelle Marche, magnitudo di 5.5. Trema mezza Italia

Il sisma con epicentro al largo della costa di Pesaro avvertito fino a Bologna, Roma e Firenze, ma anche al Nord. Due forti scosse ravvicinate, poi uno sciame continuo. Paura e gente in strada, persone ferite in pronto soccorso. Scuole e chiese chiuse, treni fermi per 5 ore. Rientrata l'allerta tsunami

Roma, 9 novembre 2022 - Trema la terra nel Centro Italia. Una forte scossa di terremoto, valutata inizialmente di magnitudo 5.7 della scala Richter, poi rivista a 5.5, è stata sentita poco dopo le 7 di mattina. L'epicentro nelle Marche, al largo della costa pesarese, tra Ancona e Rimini, a una profondità di 6/8 chilometri. Si tratta del sisma più forte registrato nella regione da quasi 100 anni. Segnalazioni sono arrivate da tutte le Marche e dalla vicina Romagna, ma il terremoto è stato avvertito anche a lunga distanza, fino a Bologna, Firenze, Roma, Padova e Perugia. Alla scossa delle 7.07 ne sono seguite altre minori: una di magnitudo 5.2 alle 7.08, un'altra di 4 alle 7.12, alle 13.10 di 3.9. Nel mezzo uno sciame sismico per un totale di oltre 70 scosse solo fino al primo pomeriggio di oggi. La maggior parte avevano magnitudo tra 1 e 2. Le repliche proseguono, come prontamente segnalato dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. I modelli statistici dicono che si va verso un decadimento graduale, ma "non è mai possibile escludere riattivazioni di piani di faglia", sottolinea all'Ansa il presidente Ingv, Carlo Doglioni. Rientrata subito l'allerta tsunami. "Il rischio non c'è - assicura il sismologo Alessandro Amato -. Se ci fosse stato uno tsunami si sarebbe sviluppato pochi minuti dopo" l'evento maggiore. 

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L'epicentro del sisma tra Ancona e Rimini (Ingv)
L'epicentro del sisma tra Ancona e Rimini (Ingv)

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Paura nelle Marche: feriti e scuole chiuse

Paura in tutte le Marche. Al Pronto soccorso dell'ospedale regionale di Ancona sono stati circa dieci gli accessi di persone rimaste ferite nei momenti di fibrillazione: non si tratta di feriti connessi a crolli ma, riferisce all'Ansa la responsabile, dott.ssa Susanna Contucci, di traumi minori su persone che stavano scappando dopo le scosse o di crisi di panico per lo spavento. Nessuna richiesta di interventi maggiori o di soccorsi dalle zone vicini all'epicentro.

Ai vigili del fuoco sono arrivate segnalazioni di crepe e fessurazioni negli edifici con richiesta di verifica di stabilità, ma anche di ascensori bloccati e caduta di calcinacci. La clinica privata Villa Igea di Ancona è stata evacuata per ragioni di sicurezza. In diverse città sono state precauzionalmente sospese le lezioni scolastiche e universitarie. In particolare a Fano, Pesaro, Senigallia e Ancona sono chiuse le scuole di ogni ordine e grado (nel capoluogo non riapriranno fino a giovedì). Il direttore dell'Usr (Ufficio scolastico regionale) Marco Ugo Filisetti parla comunque di "chiusure a macchia di leopardo" sul territorio regionale. E aggiunge che non risultano "danni o crolli tale" da rendere inagibili gli istituti marchigiani. Oggi sono rimaste chiuse anche le chiese nelle diocesi di Ancona e Osimo

Le sale operative hanno ricevuto "oltre 1200 telefonate", fa sapere in una conferenza stampa il governatore delle Marche Francesco Acquaroli. "Al momento non risultano danni gravi, sono in corso sopralluoghi".  Intanto il ministero della Cultura ha avviato verifiche sul patrimonio artistico. Fortunatamente nessun comune era nel raggio di 20 km dall'epicentro.

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Pesaro 

A Pesaro la scossa è stata avvertita distintamente soprattutto ai piani alti. Tanta gente si è riversata in strada.  Docenti e studenti dell'istituto tecnico professionale Benelli non sono rientrati in classe per prudenza. Stessa situazione anche al Bramante Genga. "I lampioni di illuminazione pubblica oscillavano come fuscelli - racconta un fanese - tutto tremava forte, una sensazione terribile". 

"Stiamo facendo tutti i controlli possibili su tutti gli edifici pubblici- ha raccontato all'Ansa il sindaco di Pesaro Matteo Ricci -. Le scuole sono state chiuse in maniera precauzionale. C'è stato grande spavento perchè la botta è stata forte e quindi temiamo conseguenze".

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Treni fermi tra Marche e Romagna 

La circolazione dei treni nei nodi di Ancona e Rimini è stata sospesa per 5 ore per consentire le verifiche del caso, con ripercussioni su tutta la Linea Adriatica. Il treni sono ripartiti poco dopp le 12. 

Qui Toscana 

Geologi: subito interventi di prevenzione 

In una nota Palazzo Chigi fa sapere che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è in costante contatto con il Dipartimento della Protezione Civile e con il presidente della Regione Marche per seguire l'evoluzione della situazione. Intanto l'Ordine dei Geologi chiede "interventi di miglioramento sismico sulle strutture, ultimazione della degli studi e degli approfondimenti di microzonazione sismica in tutto il territorio nazionale: aggiornamento ed adeguamento dei piani di protezione civile e degli strumenti urbanistici sono le priorità assolute". Carlo Meletti, sismologo (Ingv) e marchigiano, ricorda che le abitazioni costruite sulla costa romagnola e marchigiana negli anni dal 1937 al 1984 sono state edificate senza la normativa antisismica. 

Beni culturali

Riflettori puntati sui beni culturali delle Marche. Sono circa 200mila quelli schedati: rinvenimenti, ma anche reperti archeologici di costruzioni architettoniche che abbelliscono i borghi della regione. Un patrimonio che viene attentamente monitorato in queste ore. "Con le sedi territoriali, stiamo costituendo rete per verifica di eventuali danni. Al momento non ne vengono segnalati", dichiara Gilberto Pambianchi, geologo marchigiano componente Comitato Scientifico Archeoclub D'Italia Nazionale e docente dell' Università di Camerino. L'esperto ricorda che "il 30 ottobre 1930 una scossa di 5.8 gradi, a 15 km dalla costa, causò il crollo di 300 edifici a Senigallia con 14 morti e di 400 edifici ad Ancona". Parliamo di 92 anni fa, il periodo era più o meno lo stesso. 

Notizia in aggiornamento