"Mio figlio deve nascere in Usa". Militare si fa spedire la terra del Texas

Il piano del giovane paracadutista americano di stanza in Italia: si fa spedire la terra dai genitori e la nasconde sotto il letto dell'ospedale dov'è ricoverata la moglie

I piedini di Charles che toccano la terra texana (Foto Twitter)

I piedini di Charles che toccano la terra texana (Foto Twitter)

Roma, 9 settembre 2019 - L'ultima foto è di sabato: i piedini di Charles toccano terra per la prima volta. Terra texana, recapitata in Veneto quasi due mesi fa. Una scatola imballata con cura, novemila chilometri di viaggio, il sogno di un giovane paracadutista americano di stanza in Italia. Succede a San Pietro in Gu, nel padovano, ed è una storia di patriottismo d'altri tempi. Il protagonista è Anthony "Tony" Traconis, un militare che ha così tanta nostalgia di casa da ingegnarsi per trovare un modo di far nascere suo figlio sul suolo patrio.

Così convince i genitori a mandargli un po' di terra del loro giardino, spende 222 dollari per la spedizione e pubblica tutto su Twitter, dalle fatture del corriere al piano per il parto a stelle strisce. Semplice: il 16 agosto prende la terra, la nasconde sotto il letto dov'è ricoverata la moglie, e l'impresa è compiuta. "Nato in un ospedale italiano, su suolo del Texas, nella giornata nazionale delle Forze Aeree americane. Charles Joseph Traconis, ti amo" scrive il neo papà. Poi, tre giorni fa, il "battesimo": la prima "camminata" di Charles, sorretto da Tony, sul terriccio spedito dai nonni. E sparso, per l'occasione, su una bandiera texana.