Giovedì 25 Aprile 2024

Tentato golpe in Brasile Ora si indaga su Bolsonaro Arrestato il suo ex ministro

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di Riccardo Jannello

Appena sbarcato, alle sette e mezzo del mattino, all’aeroporto della capitale brasiliana proveniente da Miami, l’ex ministro della Giustizia del governo di Jair Bolsonaro, Anderson Torres, è stato preso in consegna dalla Polizia federale e portato in carcere. L’accusa è di avere appoggiato l’attacco golpista che ha colpito i palazzi del potere domenica 8 gennaio lasciati senza difesa. Torres si è difeso sui social: "Ho sempre basato il mio agire sull’etica e sulla legalità. Credo nella giustizia e nella forza delle istituzioni: la verità prevarrà".

Il giudice del Supremo Tribunal Federal, Alexandre de Moraes, aveva poche ore prima firmato il decreto di indagine nei confronti dell’ex presidente Bolsonaro per avere incitato "alla pratica criminale", ispirando quello che per i giudici è stato un tentato golpe.

"Negli ultimi anni – si legge – Bolsonaro si è comportato in modo convergente con ampie campagne di disinformazione che hanno coinvolto il funzionamento delle istituzioni e le elezioni del Paese". A fare scattare la richiesta il video poi cancellato da Facebook nel quale l’ex presidente dice: "Lula non è stato eletto dal popolo, ma dai tribunali". Per de Moraes, Bolsonaro "ha predicato reiteratamente discorsi di odio e contrari alle istituzioni, allo stato di diritto e alla democrazia, circostanze che potrebbero avere contribuito in maniera molto rilevante al verificarsi di atti criminali e terroristici come quelli di Brasilia". Al momento l’ex presidente non parla. Per lui lo fa l’avvocato Frederick Wassef: "Bolsonaro ripudia con veemenza gli atti di vandalismo e depredazione di beni pubblici commessi da infiltrati nella manifestazione, e non ha mai avuto alcuna relazione o partecipazione a questi movimenti sociali spontanei portati avanti dalla popolazione".