Martedì 23 Aprile 2024

"Tema sulla razza europea" Choc al concorso per i prof

La traccia di una selezione per la scuola secondaria accende le polemiche. Un docente abruzzese denuncia il titolo della prova: "Ma siamo impazziti?"

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Una lezione sulla razza europea. È quanto prevedeva "una prova (orale) per il concorso a cattedre per la scuola secondaria (Italiano, storia, geografia)". Lo denuncia con un post pubblicato su Facebook il docente di pedagogia dell’Università dell’Aquila, Alessandro Vaccarelli. "E non è nemmeno una prova del 1938. La razza europea. La razza europea? Cioè? Come si potrebbe articolare una lezione sulla "razza europea"? Razza ariana? Ma siamo impazziti?", commenta Vaccarelli precisando che "non si riferisce ad una commissione abruzzese". Si tratta, infatti, secondo la denuncia del professore, di quanto aveva previsto la commissione esaminatrice per il concorso della scuola secondaria per le materie di italiano, storia e geografia. La prova in questione era quella orale e il candidato era sollecitato a simulare una lezione sulla "razza europea".

In calce al post si moltiplicano reazioni indignate. C’è chi si limita a scrivere "vergogna" o "assurdo", chi resta "senza parole". Dopotutto, già nel 1950 l’Unesco pubblicò una dichiarazione che negava la natura biologica del concetto di razza. E 70 anni dopo l’American society of Human Genetics, composta da 8mila genetisti, ha dovuto ribadirlo. Evidentemente ce n’era bisogno. "Gli individui non possono essere gerarchizzati" e "la sola ricchezza è collettività, tutto il resto è ideologia", sostiene il biologo François Jacob, premio Nobel per la medicina nel 1965.

"È davvero incredibile quanto denunciato da un docente di pedagogia dell’Ateneo dell’Aquila", attacca il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni. "Che a un concorso pubblico per la scuola secondaria la commissione esaminatrice abbia chiesto una prova sulla ‘razza europea’ non sta nè in cielo nè in terra. Stiamo per caso tornando alle leggi razziali? O alle colonie?", chiede polemicamente. "Il ministro Bianchi intervenga subito – conclude il vicepresidente della commissione cultura di Montecitorio – faccia chiarezza e individui i responsabili di questa schifezza, e faccia in modo che episodi simili non si ripetano più. In caso contrario siamo pronti a portare la vicenda in Parlamento".

red.int.