Telegram, viaggio nella chat degli orchi

Foto delle bimbe rubate in Rete. Nell’app commenti di ogni tipo

Una manifestazione contro la pedofilia

Una manifestazione contro la pedofilia

Roma, 16 novembre 2019 - "I migliori profili di minorenni, per noi pedofili solenni: vietate maggiori di 18 anni". La descrizione del canale è tutta in queste parole, visibili ai suoi 250 iscritti che, in poco più di un mese, hanno ricevuto 25 link. Ognuno conduce a un profilo Instagram di ragazzine tra gli 11 e i 15 anni che usano il social per scattare e condividere le loro foto in rete: in costume, in palestra, davanti a scuola, con l’amica del cuore, in vacanza. Del resto lo fanno tutte e tutti, o quasi, oggigiorno.

I social network sono la rivisitazione 2.0 dei vecchi diari (ben poco) segreti. Sono bambine o poco più: graziose, sorridenti e soprattutto ignare. Ignare che i loro profili vengano rubati (con un semplice clic, uno screenshot ), archiviati e usati da sconosciuti come album pedopornografici su un altro social: Telegram. Si tratta di una app di messaggistica gemella di WhatsApp. Scaricarla è gratuito e l’anonimato è totale. Per questo migliaia di pedofili si sono scavati la tana qui, tra milioni di utenti ‘normali’ (9 milioni solo in Italia). La migrazione delle foto da Instagram a Telegram avviene tutti i giorni e il punto d’arrivo sono canali segreti come ‘Minorenni Exclusivity’: un club di pedofili virtuali che ruba foto postate da ragazzine su Instagram, scambiandosi i link dei loro profili. Siamo riusciti ad accedere a questo club dell’orrore e ci siamo rimasti per una settimana: durissima. Perché durissimo è assistere all’implacabile scorrere di messaggi, commenti e frasi su ragazzine che potevano essere nostre figlie o sorelle. Vittime di un gruppo di pervertiti.

Entrare nel ‘club’ è tutt’altro che difficile: siamo passati prima da una chat per adulti, sempre nel calderone fuori controllo di Telegram. Si chiama ‘Instacagne’, conta 277 seguaci e dal 13 settembre 2018 ha diffuso i profili Instagram di 174 ragazze maggiorenni, in questo caso. Ma fissato in testa alla chat c’è un messaggio inequivocabile: "Cerchi minorenni? Le cerchi italiane? Clicca qui2. Il link è la chiave per la chat pedofila. Ci abbiamo cliccato sopra ed eccoci nel circolo di perversi. Dove abbiamo ispezionato a ritroso i contenuti della chat: oltre un mese di orrore.

16 settembre . Il giorno dell’apertura, in chat, viene lanciato un sondaggio: "Fascia d’età preferita?". Le risposte: "9-12 anni" oppure "13-14 anni" o "Basta che abbia la f... minorenne". Partecipano in 109. Impossibile sapere chi siano i compagni di chat: non si può intervenire, solo rispondere. Oppure stare a guardare. E fissare i profili Instagram delle ragazzine che vengono pubblicati. Ognuno ha un commento e un voto espresso in stelline. Come quello di Benedetta. Il giudizio dello staff: "È solo una 14enne stuprabile". Poi tocca a Giada che di anni ne ha 15: "Futura stella". Aurora, anche lei 15enne: "È da stupro, anche se un po’ grande".

Si giudica pure Giovanna che ha una foto sull’altalena: "Undicenne promettente". Su Telegram spuntano in continuazione gruppi ben oltre i limiti della legalità, tra scatti rubati alle ex, video amatoriali e profili di ragazze scambiati come figurine. Gli amministratori di Telegram ogni mese li falcidiano. Ma rinascono.

Il 18 ottobre lo staff fa un bilancio dei primi 30 giorni. "Abbiamo visto f... belle e un po’ meno belle, ma l’importante è che siano minorenni". Poi abbozza il suo manifesto: "Vogliamo aiutarvi a trovare la vostra vittima perfetta. Ci si aiuta tra pedo, dopo tutto". Qui scatta l’idea: eleggere la reginetta del mese: "Scegliete la ‘Minorenne of the month’. Ci sarà utile a capire i vostri gusti".

Il sondaggio ingrana in fretta: "Bravi, vediamo che i veri pedofili hanno risposto presente". Per valutare le foto, lo staff si inventa il ‘parametro’ Minorosity da affibbiare a ogni ragazzina: "Si basa sul rapporto tra l’indice di stuprabilità e l’età anagrafica. A parità di livello di stuprabilità tra due minorenni, chi ha meno giorni di vita avrà un ‘Minorosity’ più elevato".

Il canale finora ha scelto per i suoi iscritti 25 profili Instagram, meno della metà sono irraggiungibili, bloccati dal filtro privacy impostato dalle ragazzine.In poche parole: per vedere le foto, si deve essere follower autorizzati dalle proprietarie del profilo. È la prova che qualcuno fra lo staff del gruppo è già tra gli "amici virtuali" delle minorenni, forse con un’identità fasulla. La maggior parte di loro sul proprio Instagram pubblica classe, indirizzo, anno di nascita, amicizie. E il rischio che, da virtuale, la minaccia diventi reale c’è. Il 25 ottobre scatta l’ultimo avviso: "Le urne chiudono alle 15". La giuria dei 200 incorona minorenne del mese una 15enne. La foto, scaricata dal suo Instagram, viene pubblicata alle 21.21 e visualizzata 544 volte. Alle 21.38, nemmeno 20 minuti dopo, è già ripubblicata sul canale, stavolta pubblico, ‘Instacagne’. E chissà ancora dove.