Mercoledì 24 Aprile 2024

Teheran non cede sul velo "Blocco ai conti bancari"

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"Il velo tornerà a coprire il capo delle donne" ma chi trasgredisce non sarà più punita dalle "pattuglie della polizia morale". La protesta anti governativa in corso da quasi tre mesi in Iran non ha convinto il regime degli ayatollah a mettere in discussione l’obbligo sull’uso dell’hijab ma la Repubblica islamica, almeno secondo gli annunci, sarebbe sul punto di ridimensionare i metodi di controllo nella legge che impone alla donne di coprirsi.

Una delle punizioni per chi non osserva la legge sarà il blocco dei conti bancari, "non immediatamente ma dopo notifiche via sms e altri avvertimenti", ha annunciato Hossein Jalali, membro della commissione Cultura del parlamento iraniano che già ieri aveva tuonato contro le ragazze che non indossano il velo, di fatto ammettendo un fenomeno sempre più diffuso, almeno in alcuni quartieri di Teheran, non solo durante le dimostrazioni di piazza di questi mesi dove in molte hanno sfidato il divieto. Il piano dell’Iran chiamato ‘Efaf (castità) e Hijab’ sarà pronto in due settimane e prevedrà "misure punitive più moderne e precise contro l’abbigliamento improprio" che andranno a sostituire i Gasht-e Ershad, i famigerati agenti della polizia morale che da quando è esplosa la protesta si sono visti sempre meno per le strade.