Ucraina, a Taranto esercitazioni Nato. La portaerei Cavour con Usa e Francia

La Marina Militare: "Intensa attività per mantenere la prontezza operativa"

Esercitazione Nato al largo di Taranto

Esercitazione Nato al largo di Taranto

Taranto, 19 marzo 2022 - Guerra in Ucraina sullo sfondo, esercitazioni Nato al largo di Taranto. "Dal 16 al 18 marzo  - scrive la Marina Militare - il gruppo portaerei italiano, composto dalla portaerei Cavour, dal cacciatorpediniere Andrea Doria e dalla fregata Antonio Marceglia, ha condotto, con quello statunitense e francese, un’intensa attività addestrativa. A guidare gli altri due gruppi rispettivamente la USS H.S. Truman e la FS Charles De Gaulle". "L’esercitazione  - fa sapere la Marina - si è sviluppata con attività ad ampio spettro e multi-dominio (aereo, superfice e subacqueo) svolte da assetti navali e aerei imbarcati, per il mantenimento della prontezza operativa dello strumento navale. Prosegue così il consolidamento dell’interoperabilità fra le marine di Italia, Francia e Stati Uniti. Questa interazione infatti, insieme a quella già avvenuta nel mese di febbraio, ha contribuito ad incrementare la capacità degli equipaggi della Marina Militare ad operare in un contesto a carattere multinazionale".

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Nell'Europa occidentale la portaerei francese Charles de Gaulle è  l'unica nave di superficie a propulsione nucleare. Come la Truman, può imbarcare fino a 90 velivoli.

Difesa

"Ogni giorno ci sono diecimila imbarcazioni che transitano nel nostro Paese di cui dobbiamo sapere tutto perchè si possono nascondere rischi che abbiamo il dovere di intercettare. Così come abbiamo il dovere di proteggere le infrastrutture marittime nazionali, di cui si parla tanto in questi giorni a seguito del conflitto in Ucraina. Ciò richiede la nostra presenza vicino a queste infrastrutture per poter intervenire rapidamente. Un attentato terroristico non è difficile da portare a termine: basta portare tritolo su un barcone che parte della Libia sulle piattaforme di Eni che sono a 50 miglia e causare danni che tutti possono immaginare". Così aveva dichiarato il 10 marzo l’ammiraglio Enrico Credendino, capo di Stato maggiore della Marina Militare, in audizione alle commissioni Difesa di Camera e Senato.

Flotta russa in espansione

"Questo aspetto è stato enfatizzato con la crisi ucraina, ma già nei mesi precedenti abbiamo registrato un notevole aumento della flotta russa nel Mediterraneo", aveva dichiarato l'ammiraglio nella stessa occasione. "Nel 2016 - ha ricordato l’ammiraglio - la Russia era presente con una nave nel porto di Tartus (Siria). Negli anni successivi la flotta è aumentata fino ad arrivare ad una presenza di 10-12 tra navi e sommergibili nel Mediterraneo e in questi giorni stiamo assistendo ad un notevole transito di unità russe".

"Europa mai così unita"

"L’Europa non è mai stata così unita come in questi ultimi giorni", aveva poi aggiunto il 15 marzo Credendino, dialogando a Taranto con Lucio Caracciolo, direttore della rivista geopolitica Limes, nell’ambito del Festival ‘Mare d’inchiostro', e rispondendo alla sollecitazione sulla "idea di un euronucleo militare", anche alla luce della guerra in corso tra Russia e Ucraina. "Il mondo sta cambiando e in questi ultimi venti giorni è cambiato - aveva detto l’ammiraglio Credendino - e proprio in questi ultimi venti giorni ho visto una Europa anche della difesa molto più unita".

Direttiva strategica Mediterraneo

Nello stesso giorno, l'amiraglio aveva anticipato: "Il ministro della Difesa sta per emanare la prima direttiva strategica sulla regione mediterranea, il primo documento che riguarda il Mediterraneo allargato, che è la nostra area di interesse strategico e dove la difesa gioca un ruolo chiave".  La direttiva sul Mediterraneo "è un documento interforze - ha spiegato l’ammiraglio Credendino - che include anche spazio e cyber, una svolta nel ruolo più marittimo che l’Italia deve avere e che comincia a riconoscere".