"Tanta roba" E a noi scappa la pazienza

Giorgio

Comaschi

Va bene dai, come stai? Tutto a posto? Hai visto l’Italia? Tanta roba eh? Vai in vacanza poi? Puoi andare dove vuoi quest’anno, a Ibiza, piuttosto che a Cipro, piuttosto che a New York, piuttosto che a Honk Kong. L’Oriente è tanta roba, come è tanta roba il fatto di potersi muovere in libertà, la libertà stessa è tanta roba, come tanta roba è stare in Italia e girarla al sud, piuttosto che al nord, piuttosto che al centro, piuttosto che nelle isole, piuttosto che stare a casa, piuttosto che andare in piscina. Va bene dai, va bene dai. Stare a casa? Anche no dai. Però hai sentito dell’idea di avere il prossimo Eurovision song in Italia? È tanta roba no?

Tanta roba per l’Italia, tanta roba per i nostri cantanti, tanta roba per tutti quelli che dicono sempre tanta roba, ma sì dai, va bene dai, adesso vado, vi saluto dai, vado di qua, piuttosto che di là, piuttosto che in alto e piuttosto che in basso. Anche perché adesso il fatto di non mettere le mascherine all’aperto è tanta roba, come tutte quelle che abbiamo sul sedile della macchina è tanta roba. Ma sì dai va bene dai, adesso vi saluto (ma intanto è sempre lì), sì perché adesso vado a fare una... reunion (segno con le dita a rampino, per indicare le virgolette), insieme alle... amiche (segno con le dita), che hanno appena preso un… (segno con le dita) casolare campagna, campagna piuttosto che al mare, piuttosto che ai monti, piuttosto in un isola. Tanta roba eh. Tanta roba il casolare, tanta roba le isole, tanta roba le amiche, tanta roba il segno delle virgolette con le dita, tanta roba il dai va bene dai. Dai adesso vi saluto (e sono sempre qui). Del resto non voglio attaccarvi un… (segno con le dita a rampino) pippone sulle cose che sto facendo. Era solo per dirvi che usando il "tanta roba", il "va bene dai", il "piuttosto che", l’"anche no", e il segno delle virgolette con le dita, si possono far saltare i nervi anche a un morto. Va bene dai, vi saluto. Buona resilienza a tutti. Anche no.