Mercoledì 24 Aprile 2024

"Tanta gente in giro? Non è reato". Dal tifo alla movida, voglia di libertà

Sala e gli assembramenti di Milano: "Quelli che hanno festeggiato non sono attentatori alla salute"

Il selfie di due tifosi nerazzurri durante la festa per la vittoria dello scudetto

Il selfie di due tifosi nerazzurri durante la festa per la vittoria dello scudetto

Roma, 5 maggio 2021 - Lo scontro politico sui mega assembramenti per la festa scudetto dell’Inter continua a divampare e riaccende il dibattito sulla libertà delle persone in zona gialla. "Io non credo che le migliaia di famiglie che hanno festeggiato lo scudetto in tutta la città, in zona gialla, siano pericolosi attentatori alla nostra salute. Certo, lo dico con chiarezza, ora più che mai bisogna avere comportamenti corretti, in termini di distanziamento e uso delle mascherine". Aperitivi, pic nic al parco, gite al mare, feste in pazza: gli italiani stanno prendendo la rincorsa per riappropriarsi della vita, nonostante molti esperti rigoristi puntino ancora il dito contro "gli irresponsabili" che però rispettano la legge. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che è anche tifoso interista, è tornato a parlare dei festeggiamenti dei tifosi che domenica sera hanno creato assembramenti in città. "Però sappiamo anche che tutti insieme non abbiamo offerto appigli a professionisti della guerriglia urbana, che ci sono – ha aggiunto –, che nessuno si è fatto male e che le forze dell’ordine hanno fatto rispettare a tutti il coprifuoco e credetemi non è poco".

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Il collega di Napoli, Luigi de Magistris, segue a ruota le parole di Sala, non condannando l’euforia nerazzurra di Milano, come non stigmatizzò la festa dei ’suoi’ partenopei lo scorso giugno per le strade del capoluogo campano. E sulla necessità fisiologica e legale della gente di svagarsi e uscire de Magistris si schiera con gli aperturisti. "Io da sempre non mi sono unito al coro di chi pratica la caccia al cittadino se vede gente per strada – spiega il 53enne esponente di Democrazia autonoma –: in zona gialla le persone possono uscire, nelle metropoli vivono centinaia di migliaia se non milioni di persone e non comprendo quel dibattito che condanna le passeggiate per le vie del centro. Se una persona può uscire, è fisiologico che lo faccia. Un altro discorso sono gli assembramenti, con molta gente senza mascherina". E prosegue: "Se avesse vinto lo scudetto il Napoli, avrei solo fatto un appello ai tifosi di festeggiare, ma non di assembrarsi: il mare non si ferma con uno scoglio e vietare le manifestazioni avrebbe solo avuto conseguenze peggiori. Quando il Napoli vinse la Coppa Italia ci furono caroselli, mentre a Milano si sono concentrati in Piazza Duomo: ecco, quello si poteva prevedere ed evitare, è un’immagine che preoccupa. Un’impennata di contagi lo scorso giugno da noi non ci fu, vediamo ora cosa succede".

E l’ex pm de Magistris conclude: "L’Italia è pronta per riaprire gradualmente tutto. Vedere il cinema aperto e il supermercato chiuso nel weekend non ha senso, così come i tifosi possono entrare negli stadi. In periodi caldi come questo bisogna favorire l’uscita all’aria aperta, le autorizzazioni di utilizzo del suolo pubblico e ridurre le limitazioni orarie come il coprifuoco. È provato che col coprifuoco le persone si concentrano sul lungomare e nelle piazze, mentre se non poni limiti si riesce a essere più rigidi con i controlli, regole più stringenti e i cittadini si sentono meno pressati. Il coprifuoco andrebbe eliminato, pur sapendo che non è ‘un liberi tutti’". Un altro ex sindaco, di Venezia, Massimo Cacciari, si è schierato per le riaperture: "Il coprifuoco alle 22 o alle 23 è una stupidaggine totale. Una norma che stabilisce l’orario è illogico, sfido qualsiasi scienziato a dire il contrario".

Il professore di Microbiologia e Virologia all’università Vita-Salute San Raffaele di Milano e direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale San Raffaele, Massimo Clementi, spezza una lancia in favore della voglia di libertà, ma con cautela: "Comprendo benissimo la voglia di libertà, c’è un forte desiderio di rinascita e questo è un obiettivo di tutti. Confido nel buonsenso degli italiani, ci sono gli ingredienti perché l’estate vada bene. Per il liberi tutti è ancora presto, gli italiani devono aver ancora qualche attenzione". Desiderio di libertà che viene urlata dal cantante, scrittore e conduttore tv Enrico Ruggeri: "La salute è un diritto, ma anche uscire di casa lo è. L’aspetto drammatico dell’epidemia è che per paura di morire rinunciamo a vivere".