Mercoledì 24 Aprile 2024

Tania Cagnotto ha già vinto: medaglia d’oro

Monica

Peruzzi

Scegliere fra lavoro e famiglia, decisione difficile, sofferta: da una parte il sogno di realizzarsi nella professione, dall’altra il desiderio di diventare mamme. Anche la tuffatrice Tania Cagnotto si è ritrovata davanti a questo bivio e ha fatto la sua scelta, annunciando il ritiro dalle Olimpiadi di Tokyo. Rinuncerà a vivere l’emozione di portare la bandiera italiana, in quelli che sarebbero stati i suoi sesti Giochi per viverne un’altra. Altri giochi la attendono. Tania è di nuovo incinta. "Questa volta ho scelto la vita e la famiglia". Il destino che regala a Tania una nuova vita, è lo stesso che ha portato un’altra campionessa, Valentina Vezzali, icona della scherma internazionale, a rinunciare alle Olimpiadi di Rio. Era il 2006 e il suo è solo uno dei tanti esempi che potremmo fare. Fatica, dedizione, medaglie e successi, in Italia, non sono ripagati, se non dall’emozione. Non è poco, certo. Ma non basta. Non deve bastare. Il Fondo di maternità è stato introdotto solo nel 2018 ma non è sufficiente per le atlete delle discipline giudicate minori (tutte tranne calcio, pallacanestro, ciclismo e golf), pagate come dilettanti. Le donne restano indietro, certifica l’Istat: la metà di quelle fra i 25 e i 64 anni, con due o più figli, deve lasciare il lavoro. Statistiche che spiegano quanto non sia semplice mettere al mondo un figlio ma che non hanno impedito alle atlete azzurre di regalarci vittorie per le quali non finiremo mai di ringraziarle. Come dobbiamo fare con Tania Cagnotto, medaglia d’oro nei nostri cuori in questa sua nuova sfida.