Martedì 23 Aprile 2024

Milano, l'allarme del procuratore: "Le imprese investono più in tangenti che in sviluppo"

Francesco Greco avverte: "Corruzione anche a livello internazionale"

Francesco Greco, procuratore di Milano  (Imagoeconomica)

Francesco Greco, procuratore di Milano (Imagoeconomica)

Milano, 21 ottobre 2019 - Il procuratore di Milano, Francesco Greco, lancia un allarme preoccupante: le imprese preferiscono investire in tangenti anzichè in innovazione. "A Milano siamo pieni di procedimenti per corruzione internazionale e vediamo gli effetti negativi, sia nei confronti degli Stati vittime sia nei confronti delle nostre imprese che invece di investire in innovazione, investono in tangenti". Greco lo ha detto durante il suo intervento alla cerimonia di presentazione del Bilancio di responsabilità sociale del distretto giudiziario milanese.  

Il numero uno della Procura milanese ricorda che la corruzione non esiste soltanto "nel nostro Paese". Non bisogna essere provinciali: "A livello internazionale, al colonialismo si è andata via via sostituendo la corruzione che ha sostenuto regimi corrotti e dittatoriali, depredando per pochi spiccioli le risorse dei Paesi a scapito dello sviluppo democratico, economico e sociale di intere popolazioni mantenute a livello di povertà e costrette ad emigrare per fame". 

La corruzione politica, basata su tangenti "sui grandi monopoli di risorse, infatti non esprime soltanto un contratto occulto che lega corrotti (rappresentanti e ministri di governi) e corruttori (dirigenti di società multinazionali). Tale sistema, in altre parole, non si limita a danneggiare il loro business o la loro reputazione, ma costituisce un meccanismo consolidato che incide direttamente o indirettamente sulla popolazione dei Paesi coinvolti, razziandone le risorse necessarie allo sviluppo socio-economico e peggiorandone, di conseguenza, le condizioni di vita". Per Greco un "circolo vizioso, che l'attività della Procura è impegnata, nell'ambito delle proprie competenze, a combattere si fa riferimento con la cosiddetta 'maledizione delle risorse'".