Tane negli argini Ma i pm indagano sulla nutria uccisa

Gli animali danneggiano le protezioni dei fiumi. A Modena polemica dopo la crociata degli animalisti.

di Valentina Reggiani

Mentre l’Emilia Romagna si ritrova sommersa dall’acqua e gli esperti puntano il dito contro gli animali che scavano tane, a Modena parte una crociata per individuare il responsabile dell’uccisione di una nutria. Con tanto di indagini approfondite e analisi dei tabulati telefonici. Un giudice, infatti, in seguito a una denuncia contro ignoti presentata dalla Lav, ha accolto – in sede di udienza preliminare – l’opposizione alla richiesta di archiviazione del fascicolo, disponendo nuovi accertamenti. Più nel dettaglio il gip, dottoressa Clò, ha disposto l’analisi del tabulati telefonici per capire chi, a luglio dello scorso anno, in un parco di Castelnuovo, nel modenese, abbia ammazzato l’animale a colpi di ‘pallini’ sparati con un’arma ad aria compressa. La nutria era inserita in un progetto di sterilizzazione sottoscritto dalla Lega antivivisezione.

"’Ciccio’ (così si chiamava, ndr) faceva parte di una colonia per la quale la Lav aveva stipulato un protocollo d’intesa col Comune, per procedere alla sterilizzazione di tutti gli individui così da evitarne l’uccisione e favorire allo stesso tempo la convivenza con i cittadini – fanno sapere dalla Lav, rappresentata dall’avvocato Massimiliano Canè, sostituito in aula dalla collega Elisa Vaccari –. I volontari dell’associazione, incaricati della cattura delle nutrie, l’avevano rinvenuta nel luglio 2022 in condizioni gravissime, in preda a gravi problemi neurologici, convulsioni e impossibilità a nuotare e mangiare. Per questo era stata subito portata in una clinica veterinaria, dove le indagini radiografiche avevano evidenziato la presenza di due pallini esplosi con armi ad aria compressa, uno conficcato nella scatola cranica e l’altro nel collo. Un atto umano crudele e intollerabile – continua l’associazione –, per il quale Lav aveva depositato una denuncia per uccisione di animale, con l’aggravante del maltrattamento". Ora il pm avrà tre mesi di tempo per eseguire gli accertamenti. E per fare luce sull’uccisione di ’Ciccio’.

Le nutrie, nel modenese, sono legate a doppio filo al tema delle piene. Quando nel 2014 il fiume Secchia ruppe un argine, questi animali furono tra i primi a finire sul banco degli imputati. Non tutti videro la cosa di buon occhio: per tanti ’alluvionati’ la politica stava usando le nutrie per lavarsi la coscienza e infatti, sull’onda di una moda di quel momento, iniziarono a girare per la provincia magliette con la scritta ’Keep calm e... colpa delle nutrie’, con intento chiaramente provocatorio. Il ruolo decisivo che questi animali, insieme ad altri abituati a scavare tane come istrici, tassi e volpi, avevano avuto nel crollo dell’argine venne, però, successivamente confermato da una commissione di esperti. Ma c’è chi ancora non è convinto.

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