Tampone per entrare in Italia, ecco quante ore prima va fatto il test

Le nuove regole per i vaccinati che arrivano dai Paesi europei. Le differenze tra i tamponi rapidi e molecolari. La Ue si infuria: "La stretta non ci è stata notificata"

Roma, 15 dicembre 2021 - Il governo ha annunciato nuove regole per l'ingresso in Italia dai Paesi europei. Mentre per i non vaccinati l'ordinanza firmata dal ministro Speranza prevede l'obbligo di quarantena di 5 giorni, ci sono novità anche riguardo ai vaccinati. Ovvero d'ora in avanti per chi arriva nel nostro Paese dalla Ue sarà necessario un tampone. Ma entro quando andrà fatto prima dell'ingresso nel territorio nazionale?

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E' qui infatti la differenza sostanziale rispetto a ciò che era previsto finora: per i vaccinati sarà necessario o un tampone molecolare effettuato nelle 48 ore prima dell'ingresso nel territorio nazionale o un test rapido antigenico nelle 24 ore antecedenti all'ingresso in Italia. La validità del test antigenico è dunque portata a 24 ore dalle 48 al fino ad ora previste.

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La stretta fa arrabbiare la Ue

La stretta dell'Italia ha irritato non poco l'Ue. "Quando gli Stati membri introducono condizioni aggiuntive" al Green pass "o rendono le condizioni più severe, come nel caso dell'Italia e forse del Portogallo", la stretta "deve essere giustificata sulla base della situazione reale" e la possibile introduzione del tampone negativo per i viaggi dagli altri Paesi Ue "immagino verrà discussa al Consiglio europeo perché queste decisioni individuali degli Stati membri riducono la fiducia delle persone sul fatto che ci siano condizioni uguali ovunque in Europa", ha dichiarato ieri la vice presidente della Commissione europea, Vera Jourova.

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Oggi l'Europa ha rincarato la dose facendo sapere che verranno chiesti chiarimenti all'Italia. "Siamo stupiti dal fatto che l'Italia non ci abbia notificato la decisione di imporre l'obbligo di tampone anche per i vaccinati in arrivo dall' Ue. Lo sanno, è previsto dal regolamento del Certificato Covid, e abbiamo due incontri alla settimana di aggiornamento proprio sulla situazione", ha detto all'AGI una fonte della Commissione europea. "Quello che più preoccupa è la durata del provvedimento, fino al 31 gennaio, che è diverso da quanto era stato fatto da Portogallo e Irlanda che avevano durata più limitata", ha spiegato la fonte che ha escluso, per il momento lettere da parte di Bruxelles a Roma, ma sicuramente ci saranno telefonate. "Chiederemo chiarimenti e di solito è il primo passaggio che potrebbe portare a lettere formali", ha aggiunto. 

Il premier Draghi - nelle comunicazioni in Parlamento in vista del Consiglio Ue - ha replicato che la "variante Omicron è molto diffusa in Europa, per cui si è pensato di attuare la stessa pratica che si usa oggi per i visitatori che provengono dal Regno Unito, non credo ci sia molto da riflettere su questo".