"Tagliare il cuneo fiscale per uscire dalla crisi"

L’ad di Conad Nord Ovest: la grande distribuzione fa fatica a trovare personale per colpa del reddito di cittadinanza

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di Monica Pieraccini

"Come uscire da questa crisi? Ci vuole un’Europa davvero unita, anche a due velocità, ma unita. Imprescindibile è inoltre il legame con gli Stati Uniti. Solo così possiamo difendere al meglio i nostri valori, la nostra italianità. Bisogna guardare oltre i nostri confini, in una dimensione europea". Ugo Baldi è amministratore delegato di Conad Nord Ovest, una delle cinque cooperative che compongono il consorzio Conad, con 600 punti vendita dislocati in Valle d’Aosta e Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Sardegna. Nel libro Dietro lo scaffale, edito da La nave di Teseo, ora nelle librerie, dialoga con il giornalista ed editorialista de La Nazione David Allegranti. Un viaggio nella vita e nella professione, dal debutto a 22 anni, tessera numero quattro dei dipendenti della cooperativa, ai viaggi, alla passione per il cinema e per gli Stati Uniti, fino al passaggio dal partito comunista a Italia Viva. Baldi è un uomo ottimista, che – tiene a sottolineare – in ogni crisi vede un’opportunità.

Anche in questa crisi?

"Un momento come questo effettivamente non l’abbiamo mai vissuto prima. Siamo in una tempesta perfetta. Nel 2001 l’attentato alle Torri Gemelle, nel 2008 la crisi di Lehman Brothers, poi la pandemia, la guerra e, insieme, le battaglie economiche internazionali che hanno portato alle speculazioni che stanno infiammando i prezzi. Ora siamo in una situazione drammatica, ma nelle situazioni peggiori gli italiani generalmente tirano fuori il meglio".

Come ne possiamo uscire. Alzando i salari?

"Io credo che serva più ridurre il cuneo fiscale. Noi, come i bar e i ristoranti, non riusciamo a trovare personale. Ritengo che la colpa, assieme a non pochi abusi, sia del reddito di cittadinanza, di una cultura sbagliata, che porta un ragazzo a preferire il sussidio alla dignità del lavoro".

Manca anche la formazione?

"Forse, ma noi ci siamo attrezzati con una scuola aziendale ad hoc, inaugurata a ottobre. Si chiama Crescere Insieme. In otto mesi abbiamo formato già 6mila dei nostri 18mila collaboratori: dal giovane che entra per la prima volta nel mondo del lavoro, al manager, ai nostri soci".

Che cosa pensa del bonus da 200 euro?

"Che è un intervento spot, come il taglio a termine delle accise sui carburanti, taglio ora non sufficiente. La priorità è invece difendere chi più è colpito dai rincari, le fasce più deboli della popolazione, ma con interventi diversi, che portino risorse alle imprese e ai loro dipendenti. È il lavoro che crea benessere".

Lei è entrato in Conad a 22 anni come quarto dipendente in una realtà da 150 milioni di lire di fatturato. Adesso guida Conad Nord Ovest, quattro miliardi di fatturato. Cosa è stato determinante per il successo?

"Avere l’occasione giusta, e all’epoca ce n’erano tante di occasioni per i giovani. Oggi, invece, anche quelli bravi hanno pochissime opportunità".

Nel suo libro ha messo al centro proprio i giovani. Qual è il suo messaggio per le nuove generazioni?

"Mettetevi in discussione, fate scelte rischiose, abbiate il coraggio di impegnarvi, o come imprenditori o come lavoratori. Realizzatevi, nella dignità del lavoro".

Quali sono i valori della cooperazione oggi?

"Lealtà, trasparenza, partecipazione. La cooperazione è uno strumento modernissimo, da utilizzare non solo nelle crisi per salvare le aziende. Le piccole imprese, gli artigiani, possono evitare di essere risucchiati o piano piano distrutti dalle grandi aziende proprio mettendosi insieme, ciascuno nella propria autonomia, che è proprio uno dei grandi valori della cooperazione. Preservare l’italianità è una risposta intelligente e non velleitaria agli aspetti più critici e predatori della globalizzazione".

Come immagina il supermercato del futuro?

"Come il negozio di prossimità, non tanto grande, aperto per l’intera giornata anche la domenica, nel quale si trovano soprattutto prodotti alimentari e qualche prodotto complementare: casa, giocattoli, benessere. Un supermercato con prezzi bassi, qualità, vicinanza al territorio".

Come Conad state investendo anche nei servizi.

"Sì, intendiamo offrire ai clienti la parafarmacia con il medico, il reparto assicurativo, la possibilità di acquistare viaggi, biglietti per i concerti, servizi per animali domestici, dal veterinario alla toelettatura, fino alla possibilità di ordinare la spesa online e averla a domicilio".

Quando tutto questo sarà realtà?

"Prestissimo. Ci stiamo lavorando. Ci vorrà un anno, forse meno".

Qual è la parte di questa storia a cui tiene di più?

"Quella che è ancora da scrivere, quel futuro che i giovani stanno già vivendo da protagonisti".