Svolta sul Covid I medici non vaccinati ritornano in corsia Ma il Colle è prudente

Mattarella: non possiamo ancora proclamare la vittoria definitiva. Stop al bollettino giornaliero, i dati verranno comunicati ogni settimana

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di Alessandro Farruggia

Covid, il governo volta pagina. Dopo che la maggioranza ha annunciato una commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid, il nuovo ministro della Salute Orazio Schillaci ha deliberato che dopo oltre due anni e mezzo scomparirà il bollettino giornaliero che ora diventa settimanale. Sapremo come va la pandemia solo ogni sette giorni. Contemporaneamente il ministro ha deciso una misura ancora più “politica“: il reintegro per il personale sanitario sospeso per inadempienza all’obbligo vaccinale. Secondo gli ultimi dati in possesso della Federazione degli Ordini dei Medici-Fnomceo, al 20 settembre 2022 sono 3.394 i medici e odontoiatri sospesi. Gli infermieri e Oss sarebbero invece circa 6 mila.

È allo studio del governo anche l’eliminazione delle mascherine in ospedali e residenze per anziani: "Adesso vediamo, ci stiamo lavorando – ha detto a questo proposito il ministro – stiamo riflettendo, sempre nel rispetto dei pazienti".

La svolta è contenuta in una nota del ministro. "Ritengo opportuno avviare un progressivo ritorno alla normalità nelle attività e nei comportamenti – scrive Schillaci – pertanto si procederà alla sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi all’epidemia mentre per il personale sanitario soggetto a procedimenti di sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale, in vista della scadenza al prossimo 31 dicembre delle disposizioni in vigore e della preoccupante carenza di personale medico e sanitario. È in via di definizione un provvedimento che consentirà il reintegro in servizio prima del termine di scadenza della sospensione".

Proprio ieri, sono stati diversi i toni del presidente della Repubblica che ha richiamato alla "responsabilità" rispetto all’affievolirsi delle misure anti virus, parlando al Quirinale davanti al premier Giorgia Meloni . Alla tradizionale cerimonia di celebrazione dei "I giorni della ricerca", il Capo dello Stato ha contestualizzato le sue preoccupazioni: "Dopo oltre due anni e mezzo di pandemia – ha detto – non possiamo ancora proclamare la vittoria finale sul Covid-19. Dobbiamo ancora fare uso di responsabilità e precauzione. La sanità pubblica ha il compito di mantenere alta la sicurezza dei più fragili, dei più anziani, di coloro che soffrono per patologie pregresse".

"Tuttavia – ha concesso – sentiamo che il periodo più drammatico è alle nostre spalle e la scienza è stata decisiva. Senza l’ammirabile impegno della scienza per individuare i vaccini, scoperti e prodotti in tempi record, oggi saremmo a contare molte migliaia di morti in più". Perché i vaccini, sottolinea Mattarella, sono stati fondamentali. "Se oggi possiamo, nella maggiora parte dei casi, affrontare il Covid come se si trattasse di una influenza poco insidiosa è perché ne è stata fortemente derubricata la pericolosità per effetto della vaccinazione, grazie alla grande adesione alla vaccinazione dovuta all’ammirevole senso di responsabilità della quasi totalità dei nostri cittadini, consapevoli in tal modo di salvaguardare la salute propria e degli altri".

Tra loro non c’erano i sanitari che non si sono vaccinati e per questo sono stati sospesi, e che molto presto saranno perdonati dal governo Meloni.