Svolta nel giallo di Maddie. "Il Dna incastra il pedofilo"

Trovate nella stanza dove dormiva la bimba le impronte del tedesco sospettato. Summit interforze in Portogallo: il corpo è stato cercato anche in Germania

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Gli investigatori sono sempre più convinti che Christian Brueckner sia il rapitore e l’assassino di Madeleine McCann, la bambina inglese scomparsa il 3 maggio 2007 da un resort di Praia da Luz, nell’Algarve. La piccola, tre anni, dormiva con i gemellini mentre i genitori erano a cena poco distante. La polizia giudiziaria portoghese, con i colleghi inglesi di Scotland Yard e la polizia criminale tedesca, ha compiuto un ennesimo sopralluogo nei luoghi dov’è avvenuta la tragedia; poi gli agenti dei tre Paesi si sono riuniti a Lisbona per rianalizzare tutte le prove e una nuova determinante testimonianza. Il pedofilo tedesco quarantatreenne è attualmente detenuto a Kiel con una condanna a sette anni per avere stuprato una vedova americana.

Il corpo di Maddie non è mai stato ritrovato, ma i magistrati sono certi della sua morte. Il cadavere è stato cercato in varie parti sia nei pressi dell’Ocean Club di Praia da Luz sia in Germania, dove Brueckner ha soggiornato e dove avrebbe potuto trasportarlo con il van che possedeva. "Abbiamo di nuovo esplorato pozzi e caverne – dice una fonte della polizia portoghese –, ma senza risultato. Siamo assolutamente certi della responsabilità di Brueckner".

Nella stanza del rapimento sono state trovate molte serie di impronte digitali, una decina: la scena è stata contaminata, ma assieme a quelle dei primi poliziotti accorsi e dei familiari di Maddie ci sarebbero anche tracce di Brueckner (la conferma arriva dal Dna) la cui presenza nei dintorni dell’Ocean Club è acclarata: il suo van è stato visto nei pressi del resort e il telefono ha agganciato la cella accanto all’edificio.

A suffragare gli inquirenti c’è ora la lunga testimonianza di Helge Busching, anch’egli tedesco, amico per anni del pedofilo e di cui ha raccolto le confidenze. La prima a un festival in Spagna, nel 2008: "Eravamo in un bar e mi disse che era coinvolto nella storia della bambina inglese. Sicuramente è colpevole dell’omicidio". Non uno stinco di santo questo Busching che si è deciso a collaborare solo dopo che nel 2017 è stato arrestato dalla polizia greca per traffico di migranti. Ad Atene chiese di parlare con la polizia inglese per "notizie importanti". Da allora Brueckner entrò nel mirino degli investigatori. Busching è anche colui che rubò all’ex amico la cinepresa con la quale nel 2015 aveva filmato la violenza alla turista americana; inoltre è lui che ha dato il numero di telefono che Brueckner usava ai tempi di Maddie e che è quello agganciato vicino all’Ocean Club.

La testardaggine degli inquirenti allontana anche la possibilità che Brueckner possa lasciare il carcere in anticipo come temuto. Portoghesi, tedeschi e inglesi hanno infatti legato Brueckner ad altri episodi di violenza tutti compiuti in Portogallo e per i quali sarà ora processato. Vittime una barista irlandese nel 2004, una bimba tedesca di dieci anni nel 2007 e due ragazze in un parco giochi di Sao Bartolomeu de Messines nel 2017, fatto questo fino a oggi sconosciuto.