Giovedì 18 Aprile 2024

Svolta nel caso Saman Il papà arrestato in Pakistan Pressing per l’estradizione

Shabbar Abbas fermato per una truffa di 20mila dollari a un connazionale. C’è un mandato di cattura internazionale per l’omicidio della figlia

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di Daniele Petrone

Svolta nel caso Saman. Il padre Shabbar Abbas è stato arrestato in Pakistan, a un anno e mezzo di distanza dal presunto omicidio della figlia 18enne a Novellara di Reggio Emilia nella notte del 30 aprile 2021. E dall’inizio della sua latitanza assieme alla moglie Nazia Shaheen, con la quale sono fuggiti in patria il primo maggio, proprio all’indomani della scomparsa della ragazza, immortalati dalle telecamere dell’aeroporto di Malpensa mentre lasciavano il nostro Paese.

La notizia della cattura è stata diffusa da QuartoGrado in un post sui canali social della trasmissione di Rete4, citando "fonti di polizia del punjab". Shabbar sarebbe finito in manette però non per il contestato delitto, ma bensì per una frode, ai danni di un connazionale, da ventimila dollari, pari a cinque milioni di rupie pakistane. Al momento si procede contro Shabbar solo per frode, ma la polizia pachistana – riferisce sempre il programma di Mediaset – afferma che "se ci saranno passi ufficiali da parte dell’Italia, sarà interrogato e accusato anche per la morte della figlia Saman".

Nei confronti di Shabbar c’è una richiesta di estradizione da parte dell’Italia. E proprio pochi giorni fa, i vertici dell’Interpol italiana avevano reso noto anche il mandato di arresto nazionale da parte del Pakistan oltre che quello internazionale già spiccato da tempo dai servizi di cooperazione e polizia.

Lui, come la moglie, sono stati rinviati a giudizio dal gup del tribunale di Reggio, nel processo che inizierà il prossimo 10 febbraio sulla vicenda di Saman. La quale – secondo la procura di Reggio – è stata ammazzata per un "delitto d’onore" (un’usanza, seppur vietata dalla legge pachistana, ancora in voga in alcuni villaggi rurali del Pakistan) dopo che la giovane si era opposta a un matrimonio combinato con un cugino in patria. Ma anche perché “rea“ – secondo la famiglia – di voler vivere troppo all’occidentale e di essersi messa col ragazzo sbagliato.

Il padre e la madre di Saman sono accusati in concorso di sequestro di persona, omicidio e soppressione di cadavere, in concorso con Danish Hasnain – lo zio di Saman, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio – e i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq. Questi ultimi tre erano già stati arrestati, in diversi momenti nei mesi scorsi, tra Spagna e Francia dove si erano rifugiati. All’appello della giustizia mancavano solo i genitori. Ora, con Shabbar finito in manette, l’unica latitante resta la madre Nazia.