Svolta elettrica in Ue, il ministro frena. "La Motor Valley rischia di chiudere"

Dubbi di Cingolani sullo stop alle auto diesel e benzina dal 2035: le supercar hanno bisogno di più tempo

Gli operai della Ferrari al lavoro

Gli operai della Ferrari al lavoro

Modena, 17 luglio 2021 - "Addio alla Motor Valley. Se anche le supercar dovranno adeguarsi all’elettrico al 100% in così pochi anni rispetto al ciclo di produzione delle industrie, Ferrari, Lamborghini e Maserati, per citare i marchi di punta del settore, non avranno il tempo di adeguarsi". L’affermazione forte è del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, al seminario estivo della Fondazione Symbola.

Le parole del ministro sono una secca risposta alle norme incluse nel pacchetto Ue sul clima, che prevedono la totale eliminazione delle auto a motore termico (benzina o diesel) dal 2035.

"Se noi oggi pensassimo di avere una penetrazione del 50% di auto elettriche d’emblée – osserva Cingolani – non avremmo neanche le materie prime per farle, né la grid (cioè la rete di distribuzione, ndr) per gestirla. Su un ciclo produttivo di 14 anni, pensare che le nicchie automobilistiche e supersport si riadattino è impensabile".

Il ministro coglie un bersaglio sensibile, perché il mondo dell’automotive, nonostante gli stanziamenti miliardari di questi anni sull’elettrificazione dei modelli, faticherà a rispettare alla lettera il diktat Ue. Soltanto Volvo e Jaguar hanno già annunciato che dal 2030 produrranno solo veicoli a impatto zero. Ma per la gran parte delle case auto, la riconversione tecnologica porta con sé problemi di occupazione e un riflesso molto negativo sulla filiera che oggi alimenta le auto con tradizionali motori termici.

La normativa Ue rischia, insomma, di diventare una camicia di forza per molte industrie dell’automotive, con una rigidezza di impostazione che non tiene conto di una realtà importante. I motori oggi classificati Euro6 sono dieci volte meno inquinanti rispetto ai loro progenitori e i livelli di emissioni rispettosi delle rigide soglie europee. Logico che un processo più graduale verso l’elettrico renderebbe anche più democratico e popolare il passaggio a veicoli a impatto zero, oggi molto costosi.

Quanto ai grandi marchi della Motor Valley, il processo tecnologico verso l’elettrico è avviato da tempo con i modelli ibridi di Ferrari e Maserati e una progettualità avanzata di Lamborghini. La prima Ferrari full electric è attesa per il 2025 e i tempi tecnici per elaborare una intera gamma a elettroni esistono. E, a proposito di Motor Valley, un nuovo brand di supercar elettriche cino-americano, Silk-Faw, svilupperà a Reggio Emilia i suoi bolidi a impatto zero.

Proprio per questo le parole del ministro Cingolani e i suoi timori per il futuro della Motor Valley si collocano in un contesto più ampio, che investe tutto il settore automotive. Sono uno stimolo a ripensare la nuove norme Ue e smussare le rigidezze che minacciano l’intero mercato dell’auto.