Sabato 20 Aprile 2024

Suv come un siluro in piazza Falciate quattro ragazze

Giovani travolte a Genova, arrestato l’automobilista 23enne dopo la fuga. Gravi due 17enni: una è incinta, l’altra ha rischiato l’amputazione della gamba

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di Paco Misale

La corsa folle a bordo di una Bmw, l’auto senza controllo che sbanda poco prima di mezzanotte, piombando come un proiettile impazzito su quattro ragazzine radunate a parlare del loro sabato sera. Succede tutto in una piazzetta di Quezzi, quartiere popolare alla periferia di Genova. Due di loro, di 16 e 17 anni, vengono ricoverate in condizioni gravissime, con traumi e ustioni. Una delle due, incinta al settimo mese, è in prognosi riservata al reparto di ginecologia dell’ospedale San Martino, ma il bimbo e la ragazza, che ha anche diverse ustioni di terzo grado, non sono in pericolo di vita. La seconda giovane (se la caverà pure lei) è invece sottoposta a un lungo intervento chirurgico col quale viene ricomposta la frattura del perone, ma è esclusa l’amputazione dell’arto. Ferite in modo meno grave le altre due giovani: una 17enne e una 19enne.

Così, la serata normale di un gruppetto di amiche tra i 16 e i 19 anni diventa incubo nel cuore di un sabato sera. Quando L.B., 23enne genovese, arriva a tutta velocità premendo forte il pedale dell’acceleratore sull’asfalto. Non è la prima volta che il giovane sfreccia a tutto gas tra le strade del quartiere, vantandosene anche sui social dove pubblica i video delle sue ‘prodezze’. Sabato sera però, alla fine di via Daneo, giunto in piazzetta Pedegoli, perde il controllo dell’auto, travolge un motorino posteggiato che falcia quattro ragazzine, tutte italiane, e che nella carambola con il Suv Bmw prende fuoco e va in pezzi. In due vengono schiacciate contro una panchina, mentre alcuni residenti scendono in strada per spegnere le fiamme e prestare soccorso. Qualcuno cerca di fermare il conducente dell’auto, qualcun altro addirittura lo riconosce.

Il pirata, un 23enne della zona, però scappa. La polizia locale riesce comunque a rintracciarlo. Sa chi è, perché nella fuga l’auto perde la targa e questo dettaglio aiuta a risalire al 23enne che in auto sembra fosse con altri passeggeri.

Gli agenti trovano così la vettura con i segni dell’incidente, ma il 23enne non è in casa. A quel punto la polizia di Stato stringe la ricerca controllando le celle telefoniche agganciate dal cellulare.

Viene rintracciato alle quattro del mattino nel quartiere vicino, mentre cercava di nascondersi tra le auto in sosta in via Tortona. In tasca aveva ancora le chiavi della macchina. Gli agenti lo interrogano ma il giovane non parla. Alcol test e i tossicologici danno esito negativo. Il fermo diventa arresto dopo gli accertamenti disposti dal pubblico ministero Daniela Pischetola.

Il ragazzo è stato portate nel carcere di Marassi. Dovrà rispondere di lesioni stradali gravissime e omissione di soccorso. Gli accertamenti però non si fermano: saranno sentiti i testimoni che dicono di aver visto altre persone in auto con il 23enne. Sotto la lente delle indagini potrebbero presto finirci anche loro.