"Sulle bollette aumenti leciti"

Quella data dall’Antitrust è "un’interpretazione sbagliata del dl Aiuti Bis". Le società energetiche italiane rifiutano l’accusa di aver alzato le bollette nonostante il divieto del governo. Dopo i procedimenti aperti dall’autority per aumenti giudicati illeciti, rispondono dunque con una nota congiunta, mentre l’Enel annuncia ricorso alla magistratura. L’oggetto del contendere è tecnico. Il Decreto Aiuti bis sospende, dal 10 agosto al 30 aprile 2023, le clausole che consentono alle società di vendita di luce e gas di modificare il prezzo di fornitura. Per l’Antitrust, le società non possono alzare le tariffe neppure per i nuovi contratti, stipulati alla scadenza di quelli vecchi.

Secondo le imprese invece, il divieto di aumenti vale solo per i contratti in essere. Per quelli nuovi rimane possibile adeguare le tariffe ai costi rincarati. SeCosì "Elettricità Futura e Utilitalia - si legge in una nota - chiedono al Governo e al Parlamento di intervenire chiarendo che è possibile aggiornare le condizioni economiche dei contratti alla scadenza se si rispettano i termini di previsti e fermo restando il diritto di recesso. Se si seguisse quello che dice l’Antitrust, infine, "gli operatori sarebbero costretti fino ad aprile 2023 a vendere energia a un prezzo inferiore a quello a cui la comprano", con perdite "nell’ordine dei 4-5 miliardi di euro".