Martedì 23 Aprile 2024

Sull’Appennino Piste da sci chiuse "Siamo al collasso"

di Massimo Selleri

Le webcam dei 16 comprensori sciistici dell’Emilia Romagna trasmettono quasi tutte le immagini di una serie di piste brulle senza la più piccola traccia della neve. Non va meglio all’Abetone dove la segreteria telefonica del un servizio informazione indica come chiusi tutti gli impianti sciistici, a esclusione di una seggiovia che è in funzione solo per raggiungere un rifugio. L’unica eccezione riguarda la stazione del Cimone dove con tanta fatica si va a cercare la neve nei calanchi e la si trasporta tutta in una pista in modo tale che si possa sciare almeno su quella. Viste le temperature di questi ultimi giorni di produzione artificiale non se parla, ad esempio alle 19 di ieri in Appennino si registrava una massima di 8 gradi e una minima di 2 gradi a quota mille metri, numeri distanti dal quel -4 che consentirebbe alla neve sparata dai cannoni di non sciogliersi.

"Stiamo cercando in tutti i modi di tenere aperta questa pista – spiega l’amministratore delegato della Zerolupi, la società che partecipa alla gestione degli impianti del Cimone – più per spirito di servizio che per un reale guadagno. Normalmente dal 24 dicembre al 6 gennaio si realizza il 50% del nostro fatturato, mentre quest’anno siamo praticamente fermi. Dal punto di vista economico si preannuncia un disastro anche perché abbiamo dovuto fare i conti con la stagione 202021 in cui la neve c’era ed era abbondante, ma le stazioni sono rimaste chiuse a causa del Covid. Abbiamo bisogno di un aiuto e non solo noi come impresa, ma anche le tante persone che non stanno lavorando".

Non ci sono solo le stazioni con i loro impianti a essere fermi, ma anche gli alberghi con il loro personale non stanno lavorando e neppure tutte le altre realtà commerciali connesse alla stagione sciistica. Il grido di allarme di chi gestisce gli impianti è già stato raccolto dalla regione Emilia Romagna, tanto che entro la fine del mese gli assessori regionali al turismo e alla montagna Andrea Corsini e Igor Taruffi imbastiranno un tavolo per capire come aiutarli provando a reperire qualche risorsa dalle pieghe del bilancio, In questi giorni, poi, i due stanno valutando se convocare a queste riunioni anche i rappresentati di categoria degli albergatori e di altre categorie del commercio.