Martedì 23 Aprile 2024

Sul Patto Draghi prende tempo "Si parla solo di salute e sicurezza"

Rimandato alle prossime settimane il tavolo su fisco, pensioni, ammortizzatori sociali e salario minimo

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di Ettore Maria Colombo

"Oggi parliamo di sicurezza e salute" dice Draghi, uno a cui è assai difficile dire di no, ai tre maggiori sindacati italiani (Cgil, Cisl e Uil). Lo ammettono loro stessi uscendo dall’incontro di palazzo Chigi. Il premier, nell’aprire la riunione, ha voluto subito circoscrivere il campo di gioco, rimandando gli altri temi in agenda a successivi incontri. Ecco perché pensioni, salario minimo e fisco sono argomenti rimasti in stand-by, per usare un eufemismo, nonostante da giorni Cgil, Pd e 5 Stelle ne rivendichino l’importanza.

E dunque? "Tanto rumore per nulla", si può dire. Governo e sindacati apriranno un tavolo – termine storicamente assai caro ai confederali - sulle misure del Pnrr. Per Landini è una vittoria, ma scontata, come ammette lui stesso: "Un protocollo con i sindacati sulle misure del Pnrr è previsto dalla legge".

Nell’incontro a palazzo Chigi, iniziato assai tardi e finito tardissimo, non si è parlato, invece, di patto per il lavoro, di salario minimo, di Alitalia, di terza dose obbligatoria per i sanitari. In pratica, l’incontro si è risolto in un guscio vuoto. Vero è che era stato convocato, formalmente, per discutere di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. E qui una novità, in realtà, arriva: il governo ha annunciato l’intenzione di intervenire con un decreto per la sospensione dei luoghi di lavoro dove ci sono violazioni, così da ripristinare le condizioni di sicurezza, hanno spiegato i sindacati al termine dell’incontro a palazzo Chigi in cui erano presenti oltre al premier, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando (FI), il ministro alla Pa, Renato Brunetta (FI), e il sottosegretario Roberto Garofoli.

Inoltre, Draghi – nel confermare ai sindacati che in settimana ci sarà il Consiglio dei Ministri sulla Nadef (da presentare alle Camere entro il 15 ottobre) – ha assicurato a Cgil, Cisl e Uil un confronto sulla prossima legge di Bilancio. Ma sulla ex Finanziaria i sindacati chiedono "un confronto preventivo" che non è affatto detto che ci sarà, anche se Orlando assicura che "il metodo" del confronto è un atout di questo governo. Sarà.

Da fonti di palazzo Chigi si viene a sapere che sono stati affrontati, nello specifico, i temi della revisione e del potenziamento del sistema della formazione dei dipendenti e degli imprenditori; della revisione e del potenziamento delle norme sanzionatorie da applicare per le ispezioni; della razionalizzazione dell’assetto delle competenze in materia di ispezione; della costituzione di una banca dati unica delle sanzioni applicate. "È stato un incontro molto utile per fissare un metodo di lavoro" ha detto Draghi, soddisfatto del fatto che "C’è intesa su questi temi". Bene, non benissimo.

Infatti, di tutto hanno parlato, i sindacati e Draghi, tranne che di salario minimo e di patto sociale, su cui avevano pure scritto una lettera al premier. Certo è che la nuova frontiera economica e sociale che oggi unisce la Cgil di Landini al Pd di Enrico Letta a LeU di Roberto Speranza e persino ai 5Stelle di Giuseppe Conte è rimasta sulla carta. Del resto, la nuova frontiera (assai poco keynesiana) del salario minimo non appassiona né poco né punto la Cisl di Luigi Sbarra e la Uil di Pierpaolo Bombardieri, figurarsi il presidente di Confindustria, il falco Carlo Bonomi. Inoltre, gli altri partner di governo, gli alleati di centrodestra (Lega e FI), hanno tutt’altro per la testa: niente tasse sui redditi, meno tasse sul lavoro (alle imprese), no a rivedere il catasto, etc. Infine, Mario Draghi (di formazione, invece, molto keynesiana) ha, come pure il ministro all’Economia, Franco, una sola, vera, ossessione, la "crescita" del Pil. Misure socialisticheggianti meglio rinviarle a data da destinarsi.