Vaccino Covid, sul mercato resta il vecchio siero. Ma l’aggiornamento quando arriva?

Le case farmaceutiche conservano le nuove versioni per la quarta dose. "L’attuale vaccino è ancora efficace"

Vaccino Covid, l'andamento delle terze dosi

Vaccino Covid, l'andamento delle terze dosi

Le case farmaceutiche stanno testando il vaccino aggiornato alle ultime varianti, ma preferiscono continuare a usare ancora quello originale, che si dimostra tuttora valido. Quelli a mRna cambieranno formula in tempi brevi se dovessero emergere grosse differenze, ceppi aggressivi dalle caratteristiche inedite. Le new entry, ad esempio Novavax ormai imminente, o il Sanofi Pasteur che è nell’aria, si presenteranno già tarati su misura sulle nuove mutazioni. Lecito porsi, a questo punto, alcuni interrogativi sullo stato della ricerca e sul tipo di profilassi cui la popolazione verrà sottoposta.

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A che punto è l'aggiornamento dei vaccini?

Massimo Ciccozzi, docente all’università Campus BioMedico di Roma, assicura che la ricerca va avanti, ma i vaccini che circolano ora, di fatto, sono ancora plasmati sui profili antigenici del Sars-Cov2 prima maniera, cioè come si presentava un anno fa. "La piattaforma a mRna consentirebbe aggiornamenti rapidi – spiega l’epidemiologo – eppure sono ancora in circolazione milioni di dosi disegnate sul ceppo di Wuhan, che non esiste più". I vaccini della prima ora si dimostrano tuttora efficaci, ma fino a quando? "Saremmo più tranquilli se fossero già stati perfezionati alla luce delle varianti: inglese, indiana, brasiliana, sudafricana". Ciccozzi è il primo autore ad aver pubblicato in Italia studi sull’incidenza delle mutazioni. Ora sta indagando la Delta plus, e la Mu che è tipica del Centro America.

La ricerca si è fermata?

La ricerca è movimento, è ormai imminente l’arrivo del vaccino Novavax, che si preannuncia più maneggevole. "Sia Pfizer sia Moderna introdurranno le novità con la quarta dose, probabilmente saranno necessari richiami annuali, come avviene coi vaccini antinfluenzali. Saranno distribuiti vaccini aggiornati alla Delta e alle altre varianti. Tali accorgimenti sono opportuni poiché i virus spuntano da tutte le parti, diventa difficile eradicarli".

Tra un anno cosa cambierà?

Difficile prevedere l’evoluzione della pandemia. "Di sicuro Moderna sta progettando un vaccino bivalente influenza-Coronavirus in dose unica per il prossimo anno, se si dovrà, come pare, fare un ulteriore richiamo. Ma dopo la quarta dose - questa è una mia opinione personale, avverte il professor Ciccozzi - potrebbe diventare un appuntamento periodico delle categorie a rischio, come pazienti cronici e over65. Siamo passati dal ceppo di Wuhan a varianti otto volte più contagiose. Oggi oltre alla vaccinazione sarebbe opportuno indossare una mascherina anche all’aperto, in presenza di assembramenti. Inoltre, sorvegliare con tampone all’entrata in Italia le persone che provengono da Paesi Ue con elevati tassi di infezione".

La terza dose sarà definitiva?

"I quattro big (Pfizer, Astrazeneca, Johnson&Johnson, Moderna) si dimostrano efficaci – precisa Massimo Andreoni, direttore scientifico Simit, società italiana malattie infettive –. L’immunità con le prime dosi tuttavia si perde rapidamente, i booster sono in grado di far risalire il titolo degli anticorpi a livelli superiori. Se dovesse emergere una variante veramente del tutto diversa, il vaccino sarà pronto in tempi brevi. I dati autorizzano a pensare che la terza dose dia una immunità più duratura. Esistono del resto anche altre vaccinazioni in cui sono previste tre somministrazioni, a distanza di tempo. Difficile prevedere un calendario vaccinale, potrebbe essere necessaria una dose ogni anno, ma non è detto".

La novità in arrivo

"La ricerca è vivacissima – avverte Giovanni Di Perri, infettivologo universitario a Torino – tra poco avremo Novavax, vaccino proteico senza materiale genetico, elaborato con tecnologie all’avanguardia. Viene dotato di un adiuvante molto valido. Una tecnologia simile è stata adottata anche da Sanofi Pasteur, che si presenterà già con aggiornamento alle varianti comprese nella delta".