Martedì 16 Aprile 2024

Suicidio assistito, scelto il farmaco "Mario deciderà quando morire"

Svolta sul caso del tetraplegico marchigiano: la commissione etica dell’Asl approva la sostanza da usare

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Marco Cappato (50 anni), promotore della campagna «Eutanasia legale».

di Andrea Massaro

Mario ora ha tutto. Anche il farmaco con cui in pochi istanti potrà passare dal sonno alla morte. Mancava un ultimo tassello per avvicinarlo inesorabilmente a ciò che lui, 44 anni, tetraplegico da anni per colpa di un incidente stradale, chiede con forza da 15 mesi: avere il diritto al suicidio medicalmente assistito, in ossequio alla sentenza "Cappato DjFabo". Quell’anello mancante ora c’è: è il tiopentone sodico. Un anestetico che se assunto con dosaggi importanti, può portare dal sonno alla morte. Mario questo lo sa. E per voce dell’associazione Luca Coscioni ora può dar seguito al suo diritto. Sarebbe il primo caso in Italia. Sul farmaco era chiamato a dare risposta il comitato etico delle Marche che aveva già verificato la sussistenza di tutti gli altri requisiti necessari.

"Il tiopentone sodico – riferisce l’associazione Luca Coscioni riportando il report della commissione multidisciplinare di esperti istituita dall’Asur Marche – appare idoneo a garantire una morte rapida (minuti) e indolore a un dosaggio non inferiore a tre-cinque grammi per una persona adulta del peso di 70 chili. La modalità di somministrazione è quella dell’autosomministrazione mediante infusione endovenosa". Ma ora, quindi, che cosa succederà? "Teoricamente – risponde l’avvocato Francesca Re, membro del collegio difensivo dell’associazione Coscioni – Mario potrebbe dar corso alle sue intenzioni, nominando un medico che possa prescrivergli il farmaco. In base alla legge, il medico non potrà in alcun modo essere punito per l’esercizio di una funzione legalmente riconosciuta. Poi avverrà l’autosomministrazione. Sarà Mario a scegliere il percorso da adottare, sarà lui a dover dire come e quando". Ma perchè teoricamente? "A oggi – sottolinea il legale – noi non siamo in grado di poter indicare la procedura". Nessuno, quindi può dire con certezza se e quando. Ma è proprio sulla tempistica che si gioca molto. Il Parlamento sta discutendo una legge che toglierebbe molti spazi di manovra. Se la legge dovesse essere approvata prima dell’avvio della procedura per Mario, tutto rischierebbe di tornare al punto di partenza. Senza considerare che martedì si conoscerà anche il responso della Corte costituzionale sul referendum per l’eutanasia. Per ora la Luca Coscioni porta a casa un risultato storico. La scelta del farmaco è la firma sulle 15 pagine in cui vengono approfondite le tematiche tossicologiche, andando a completare la richiesta contenuta nell’ordinanza del Tribunale di Ancona del 9 giugno. "Ossia se la modalità, la metodica e il farmaco prescelti siano idonei i garantirgli la morte più rapida, indolore e dignitosa possibile". Mario il medico lo ha scelto da tempo. E per bocca dell’associazione Coscioni aveva già fatto sapere che avrebbe voluto fare in fretta per porre fine alle sue sofferenze. "La validazione del farmaco e delle modalità di auto somministrazione – hanno detto Luca Cappato e Filomena Gallo, co-difensore di Mario – crea un precedente che consentirà a coloro che si trovano e si troveranno in situazione simile di ottenere, se lo chiedono, l’aiuto alla morte volontaria senza dover più aspettare 18 mesi subendo la tortura di una sofferenza insopportabile contro la propria volontà".