Giovedì 25 Aprile 2024

Suicidio assistito, malata di sclerosi multipla chiede l’intervento del governo

Laura Santi chiede che venga rispettata la sentenza della Corte costituzionale sui comitati etici a cui è affidata la funzione di esprimere un parere al fine di completare la procedura di accesso alla morte volontaria

Roma, 5 giugno 2023 – Da anni è malata di sclerosi multipla, ora chiede al governo di intervenire per poter avere la possibilità di accedere al suicidio assistito. Laura Santi, giornalista di 48 anni, ha presentato - tramite i suoi avvocati - una diffida per chiedere all'esecutivo di porre fine allo stallo nell'"assetto organizzativo dei Comitati etici".

Secondo quanto spiega l’Associazione Luca Coscioni, la sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019 sul caso Cappato - Dj Fabo affida ai comitati etici è affidata la funzione di esprimere un parere al fine di completare la procedura di accesso alla morte volontaria. I comitati etici, attivati dall'azienda sanitaria competente, hanno il dovere di espletare tale funzione nel rispetto della sentenza della Corte costituzionale. A oggi - viene fatto rimarcare - nessuna riforma ha inciso su tali funzioni previste dalla sentenza della Consulta, che ha pieno valore di legge.

La giornalista Laura Santi
La giornalista Laura Santi

Dunque, nonostante la sentenza della Corte costituzionale abbia assegnato ai comitati etici attuali la funzione di esprimere un parere per garantire la tutela delle situazioni di vulnerabilità, l'Ausl Umbria 1 continua a negare tale funzione affermando che il comitato etico ''non ha ancora un assetto organizzativo ed operativo per esprimersi nella materia in oggetto''. Inoltre l'azienda sanitaria ha recentemente ribadito che ''ad oggi l'assenza di un provvedimento normativo dedicato del legislatore nazionale, impedisce di soddisfare le esigenze manifestate dalla signora Santi, in un quadro di serena tutela anche degli operatori sanitari''.

''Tale risposta, come chiarito nella diffida inviata oggi al ministero della Salute e alla Presidenza del Consiglio, è del tutto priva di fondamento normativo, in quanto i decreti ministeriali di riordino dei comitati etici, pubblicati in G.U. il 7 febbraio u.s. non toccano le funzioni dei comitati etici che dunque, devono continuare a fornire, tra le altre cose, i pareri di cui alla sentenza n. 242 del 2019 della Corte costituzionale'', afferma l'avvocata Filomena Gallo, segretaria dell'Associazione Coscioni. Secondo la legale, che coordina il gruppo di studio e difesa di Laura Santi, ''nella perdurante inerzia dell'azienda sanitaria, il governo ha un potere di sostituzione previsto dall'art. 120 Cost. per cui il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro competente può assegnare all'ente interessato un congruo termine per adottare i provvedimenti dovuti o necessari; decorso inutilmente tale termine, il Consiglio dei ministri adotta i provvedimenti necessari, anche normativi, oppure nomina un apposito commissario. Ogni azione del Governo differente da quanto indicato dalla Consulta determina violazione della Costituzione e illegittima invasione nei poteri della Consulta con un grave atto politico e di rispetto dello stato di diritto nel nostro paese''.

La giornalista, affetta da una forma progressiva e avanzata di sclerosi multipla, attende da oltre un anno il completamento della procedura per l’accesso alla verifica delle proprie condizioni ai sensi della sentenza costituzionale n. 242/2019, ovvero per accedere all’aiuto al “suicidio assistito”, da parte della Ausl umbra di riferimento. Nei giorni scorsi ha presentato un esposto contro l'azienda sanitaria umbra: il reato contestato è l’omissione di atti d’ufficio perché in tutti questi mesi L’Ausl ha omesso di fornire una risposta completa che consentisse di concludere la procedura prevista dalla sentenza n. 242/2019 per accedere all'aiuto al “suicidio assistito”. Santi - fa presente l'associazione Luca Coscioni - "è ancora in attesa di ricevere una relazione completa da parte dell’azienda sanitaria, che includa l’individuazione della cosiddetta 'fase esecutiva' ( farmaco idoneo e modalità di assunzione) e il parere del comitato etico territorialmente competente che di fatto nelle sue funzioni deve agire come indicato dalla Consulta senza la necessità di interventi normativi che ne modifichino le competenze come sostiene l’azienda sanitaria".