Suicidio assistito, i vescovi fanno muro: "Vivere è un dovere"

L'intervento del presidente della Cei, cardinale Bassetti, nell'attesa della sentenza della Corte costituzionale. Pressing sul Parlamento, perché legiferi prima del verdetto

Il cardinale Bassetti (Imagoeconomica)

Il cardinale Bassetti (Imagoeconomica)

Roma, 11 settembre 2019 - I vescovi fanno muro contro ogni ipotesi di legittimazione del suicidio assistito. Ad alzare le barricate è il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Gualtiero Bassetti, nell’ambito di un convegno delle associazioni pro life in vista della sentenza della Corte costituzionale sul suicidio assistito. Un verdetto che, sollecitato nell’ambito del processo ai danni del radicale Marco Cappato (per la vicenda della morte di dj Fabo), è atteso per il prossimo 24 settembre e potrebbe configurare una depenalizzazione parziale del reato previsto dall’articolo 580 del Codice penale.

Nelle more di un pronunciamento, che agita sigle cattoliche come Scienza e Vita e Forum delle famiglie, l’arcivescovo di Perugia si rivolge direttamente al Parlamento, affinché “legiferi prima della sentenza della Consulta per evitare lo smantellamento del reato di aiuto al suicidio”. Il pericolo è già all'orizzonte, per questo, incalza Bassetti, “va negato che esista un diritto a darsi la morte: vivere è un dovere, anche per chi è malato e sofferente”. Non solo il darsi la morte è del tutto estraneo a una scelta di libertà, ma corrisponde “a un atto di egoismo”, suona come un “sottrarsi a quanto ognuno può ancora dare”.

Il cardinale è conscio del fatto che, in una società nella quale “chi non è autosufficiente è considerato una zavorra”,  la posizione della Chiesa sul fine vita non goda di un’immediata e generale condivisione. Nell'economia del suo intervento Bassetti ammette che le sue parole possano essere considerate persino violente, ma non cede sui principi: “La vita, più che un nostro possesso, è un dono che abbiamo ricevuto”. Da qui anche un secondo appello al Parlamento nella speranza che corregga la legge sul biotestamento in vigore dallo scorso anno. Il presidente della Cei ne denuncia “l’equivocità” a partire dal fatto di annoverare l’idratazione e la nutrizione artificiale fra i trattamenti sanitari (come tali suscettibili di richiesta di sospensione da parte del paziente). Non manca poi un richiamo alla necessità d'inserire l'obiezione di coscienza per i medici.

A margine del convegno Bassetti è stato vittima di un tentativo di aggressione. Al grido di "massone, sei contro la vita", una donna ha cercato di assaltarlo, tenendo in braccio una statua in legno della Madonna. "Ho detto esattamente il contrario", ha replicato il cardinale scosso per l'accaduto.