Mercoledì 24 Aprile 2024

Suicidi in cella L’altra strage dimenticata

David

Allegranti

è un grande assente (uno dei tanti a dire il vero) in questa campagna elettorale balneare: è il carcere. Secondo un dossier di Antigone, 59 ristretti si sono tolti la vita nei primi otto mesi del 2022. Più di una persona ogni quattro giorni. "Sin dall’inizio dell’anno il fenomeno ha mostrato segni di preoccupante accelerazione, fino a raggiungere l’impressionante cifra di 15 suicidi nel solo mese di agosto, uno ogni due giorni. A due terzi dell’anno in corso, è già stato superato il totale dei casi del 2021, pari a 57 decessi", osserva Antigone. I numeri di quest’anno "generano un vero e proprio allarme. Non è facile trovare delle spiegazioni. Non è neanche facile trovare delle soluzioni". In carcere ci si uccide 16 volte in più rispetto alla società esterna, ma il dato interessa a pochissimi. Invece, dice la filosofa del diritto Sofia Ciuffoletti, "i temi della pena e del carcere dovrebbero essere molto vicini al cuore e alla vita delle persone perché attengono al più critico dei rapporti fra stato e individui: la privazione della libertà personale. Una politica accorta dovrebbe occuparsene, un corpo elettorale accorto dovrebbe chiederne conto".

Che il carcere non sia un tema da campagna elettorale non è certo una novità, aggiunge il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale: "È diventato ormai un terreno di scontro ideologico, tra chi è letto come ansioso di portare tutti fuori e chi è visto come desideroso di buttare via la chiave per sempre. Il carcere è diventato il simbolo di una battaglia disancorata dalla realtà fattuale. Una bandiera da sventolare in nome della ‘durezza’ o della ‘compassione’". Il Garante invita i partiti a "un deciso cambio di rotta, ragionando in termini di utilità e funzionalità, nel quadro delineato dalla nostra Costituzione", secondo cui la pena è rieducativa (articolo 27). Qualche partito ha voglia di occuparsene? Anche su TikTok, va bene lo stesso.