Subito il piano per salvare le vacanze

Massimo

Donelli

Pasqua è già bell’andata. E il ponte 25 aprile-1°maggio, c’è da scommetterlo, farà la stessa fine. Si riuscirà a salvare l’estate? A 70 giorni dall’1 giugno la Sardegna è in tilt. Lacerata tra conservazione autarchica della zona bianca e apertura al turismo. Proprio come un anno fa. Allora, dopo chiacchiere inutili su tamponi rapidi e certificati di sana e robusta costituzione fisica, si fece la genialata di aprire le discoteche. E sappiamo come è andata a finire. Ora si è pensato di vietare lo sbarco dei 223 mila continentali proprietari di seconde case fino al 6 aprile, lunedì dell’Angelo. Poi si vedrà. Ok. Ma se fra 70 giorni saremo ancora al punto in cui siamo oggi, che cosa succede? La Sardegna si blinda e tanti saluti alla stagione estiva che vale il 7 per cento del Pil regionale? Per salvare capra e cavoli, ovvero mettere in sicurezza gli abitanti e accogliere i turisti, la strada c’è: un piano straordinario di vaccinazioni. I sardi sono appena 1.611.621 su un territorio di 24.100 chilometri quadrati (tanto per farsi un’idea, i milanesi vivono in 1.406.242 su 242 chilometri quadrati). Potrebbero essere vaccinati tutti in 30-40 giorni. Basta volerlo. Basta pianificarlo. Subito. E, nello stesso tempo, attrezzarsi per garantire ai continentali le migliori cure in caso il Covid 19 si manifesti mentre sono in vacanza sull’isola. Per esempio rafforzando il presidio sanitario, tarato sui residenti, con un paio di navi ospedale pronte per la bisogna da ormeggiarsi a Olbia e a Cagliari. Così facendo la Sardegna potrebbe ripartire alla grande. E diventare, anzi, la meta di vacanza più ambita di tutto il Mediterraneo. Ma bisogna correre. Perché, appunto, mancano appena 70 giorni all’1 giugno. Ed è inimmaginabile la chiusura estiva. Altrimenti l’isola scivolerà ancor più in basso nella classifica europea della ricchezza: oggi, pensate un po’, su 241 regioni è al 177° posto…