di Antonella Coppari Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, si è fatto sentire ieri pomeriggio: ha chiamato Antonio Decaro, presidente dell’Anci e primo cittadino di Bari, ma una soluzione non si è ancora trovata: si vedranno la prossima settimana, intanto le casse dei comuni sono in profondo rosso, i sindaci non riescono a chiudere i bilanci e, senza una mano del governo, temono di dover incidere sulla ’carne viva’. Presidente rischiamo di trovarci con le città al buio? "Sì, e non solo questo. Se non arrivano nuovi fondi, saremo costretti a tagliare i servizi ai cittadini: oltre a illuminare le città, noi raccogliamo i rifiuti, gestiamo il trasporto. Paghiamo pure per il riscaldamento delle scuole, che è una funzione statale". Come siamo arrivati a questo punto? I comuni sono troppo spendaccioni? "Ma figuriamoci. Sono diminuite le entrate fiscali e sono aumentate in modo dirompente le spese per l’energia: i 200 milioni stanziati dal governo per il primo trimestre del 2022 sono largamente insufficienti per coprire i costi che abbiamo sostenuto fino a marzo, immaginiamoci per i prossimi mesi. A questo bisogna aggiungere le risorse ingenti destinate al Welfare per far fronte sia all’emergenza Covid sia all’accoglienza dei profughi dall’Ucraina". La solidarietà e l’accoglienza degli ucraini peserà molto? "Assolutamente sì. Sono impegnati direttamente i nostri servizi sociali, i mediatori culturali – necessari per seguire i bimbi ucraini che vanno scuola e non parlano la nostra lingua – li abbiamo assunti noi, facciamo noi la rendicontazione delle associazioni no-profit. Insomma, ci siamo accollati una serie di spese senza avere la minima idea delle risorse su cui potremmo fare affidamento. A questo bisogna aggiungere il problema dei minori ucraini non accompagnati". Lo Stato prevede un sostegno. "Ci viene dato il rimborso di 45 euro al giorno per ogni bambino, ma in molte regioni questa cifra è la metà di quello che ...
© Riproduzione riservata