Mercoledì 24 Aprile 2024

"Subito i fondi o noi sindaci fermiamo i servizi"

Caro bollette, l’appello di Decaro (presidente Anci) al governo. A rischio funzioni essenziali: dalla raccolta dei rifiuti ai trasporti urbani

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di Antonella Coppari

Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, si è fatto sentire ieri pomeriggio: ha chiamato Antonio Decaro, presidente dell’Anci e primo cittadino di Bari, ma una soluzione non si è ancora trovata: si vedranno la prossima settimana, intanto le casse dei comuni sono in profondo rosso, i sindaci non riescono a chiudere i bilanci e, senza una mano del governo, temono di dover incidere sulla ’carne viva’.

Presidente rischiamo di trovarci con le città al buio?

"Sì, e non solo questo. Se non arrivano nuovi fondi, saremo costretti a tagliare i servizi ai cittadini: oltre a illuminare le città, noi raccogliamo i rifiuti, gestiamo il trasporto. Paghiamo pure per il riscaldamento delle scuole, che è una funzione statale".

Come siamo arrivati a questo punto? I comuni sono troppo spendaccioni?

"Ma figuriamoci. Sono diminuite le entrate fiscali e sono aumentate in modo dirompente le spese per l’energia: i 200 milioni stanziati dal governo per il primo trimestre del 2022 sono largamente insufficienti per coprire i costi che abbiamo sostenuto fino a marzo, immaginiamoci per i prossimi mesi. A questo bisogna aggiungere le risorse ingenti destinate al Welfare per far fronte sia all’emergenza Covid sia all’accoglienza dei profughi dall’Ucraina".

La solidarietà e l’accoglienza degli ucraini peserà molto?

"Assolutamente sì. Sono impegnati direttamente i nostri servizi sociali, i mediatori culturali – necessari per seguire i bimbi ucraini che vanno scuola e non parlano la nostra lingua – li abbiamo assunti noi, facciamo noi la rendicontazione delle associazioni no-profit. Insomma, ci siamo accollati una serie di spese senza avere la minima idea delle risorse su cui potremmo fare affidamento. A questo bisogna aggiungere il problema dei minori ucraini non accompagnati".

Lo Stato prevede un sostegno.

"Ci viene dato il rimborso di 45 euro al giorno per ogni bambino, ma in molte regioni questa cifra è la metà di quello che serve. È chiaro che i minori ucraini aumenteranno: noi dobbiamo accogliere bambini che non hanno i genitori e gli dobbiamo fornire assistenza attraverso i Sai, i centri d’accoglienza per i ragazzi soli. Le spese, insomma, aumentano: da qualche parte i soldi li dobbiamo prendere, per non tagliare i servizi".

E non aumentare le tasse.

"Non mi sembra proprio il momento di mettere le mani nelle tasche degli italiani".

Quanti soldi servono?

"Difficile quantificare: per l’energia mancano all’appello 350 milioni, solo per i primi tre mesi dell’anno. Poi c’è il resto".

Cosa chiedete al governo?

"Di poter utilizzare subito gli avanzi di bilancio per la spesa corrente. Molti comuni avevano stanziato soldi nel 2021 che non hanno speso: senza una norma dello Stato, questa possibilità sarebbe permessa solo a settembre, in caso di assestamento di bilancio. Poi, chiediamo di dare attuazione alla legge del 2019 che prevede che gli interessi sui mutui accesi anni fa dai comuni per le opere pubbliche siano a carico dello Stato. E di coprire quello che manca".

Il ministro Franco l’ha contattata: ha ricevuto segnali?

"Senza dubbio il ministro capisce bene la portata del problema e ci ha assicurato che il governo farà il possibile. Speriamo bene".