Venerdì 19 Aprile 2024

Subito al lavoro dopo l’università Giusta riforma

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Claudia

Marin

Con i medici sta funzionando: migliaia di neo-dottori sono stati lanciati a nuotare nelle acque tempestose dell’emergenza Covid e si stanno rivelando determinanti per realizzare il piano vaccini. Ma la riforma volta a rendere "abilitanti", cioè da subito operative nella professione senza dover superare l’esame di Stato, ben diciotto altre lauree sta accelerando. Anche il Recovery Plan, del resto, accoglie la proposta di legge Manfredi, ministro dell’Università nel Conte bis, di unire esame di Stato e tesi di laurea. Un tema, quello della formazione a lungo solo teorica dei nostri giovani, su cui si è ampiamente dibattuto e che forse adesso potrebbe trovare una costruttiva conciliazione di modi e tempi. In sede di seduta di laurea il candidato sosterrebbe anche una prova pratica di fronte a una commissione integrata da professionisti del settore.

La ‘ricetta’ è dunque la stessa già applicata per i neo-medici. Perché non replicarla anche con altre lauree e professioni? È vero che in molti casi si dovrebbero cambiare i corsi, prevedendone modifiche all’insegna della pratica. Ma questo servirebbe anche a svecchiare qualche facoltà. E se per il momento restano esclusi dalla riforma architetti, avvocati, ingegneri, dottori commercialisti, consulenti del lavoro, comincerebbe subito per odontoiatri, farmacisti, psicologi e veterinari una nuova era. Ben venga, quindi, nella super teorica formazione italiana una ventata di sano pragmatismo.