Sub muore come l’amico "Quel punto è maledetto"

Compiva proprio ieri 54 anni. Tre settimane fa aveva pianto il compagno "Dopo quella tragedia non voleva più immergersi, poi aveva cambiato idea"

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di Daniele De Salvo

MANDELLO DEL LARIO (Lecco)

È morto il giorno del suo 54esimo compleanno, nelle stesse acque e alla stessa profondità in cui sole tre settimane prima aveva perso il suo migliore amico. "Pronto per domani mattina" e poi la foto delle bombole: è l’ultimo messaggio postato in rete la sera prima di essere inghiottito dal Lario da Marco Bordoni, sommozzatore residente alle porte di Milano, a Cinisello Balsamo, che ieri ha perso la vita a 109 metri di profondità nelle acque del lago di Como, nel tratto del Moregallo, sulla sponda occidentale del ramo lecchese. È morto esattamente dove il 23 ottobre aveva perso la vita anche Fabio Livio, un sub di 41 anni di Tavernerio, nel Comasco, suo grande amico e compagno di immersioni. Marco, che ha lasciato la sua "socia" Elvira, come chiamava affettuosamente la compagna, e una figlia adolescente, era rimasto sconvolto dalla morte di Fabio: non voleva più immergersi, ma la subacquea, sebbene estrema, è come qualsiasi sport: quando si cade bisogna subito rialzarsi. Così aveva preparato, pianificato, controllato e ricontrollato tutto con scrupolo per festeggiare i 54 anni negli abissi del Lario ed esorcizzare la perdita di quell’amico strappato alla vita troppo presto: le quattro bombole principali, le quattro mini, la muta stagna per proteggersi dall’acqua a 6 gradi, erogatori e maschere di riserva, il computer da polso, la miscela composta da aria, argon, ossigeno e diluente di elio e azoto.

Sulla carta non mancava nulla. Aveva calcolato un’immersione da un’ora e quaranta in tutto per arrivare fino a 109 metri, effettuare in 4 minuti il cambio di bombole ed erogatore e poi risalire a tappe per la decompressione. Non era solo quando, nel buio degli abissi di una scogliera che si getta a piombo in profondità, gli altri lo hanno perso senza accorgersene. Lo hanno cercato a pelo d’acqua e poi di nuovo sotto. Tutto inutile: sono stati mobilitati i soccorritori, ma a ricerche in corso il corpo esanime di Marco è riaffiorato da solo. Cosa sia successo laggiù, nella "zona della morte", resta un mistero: forse un malore, un problema tecnico, oppure l’ebbrezza da alti fondali. "Era il tuo compleanno Bibbo, dovevi passarlo a ridere e giocare con tua figlia", è il messaggio di cordoglio degli amici del Cologno sub dive experience a cui Marco era affiliato.