Giovedì 18 Aprile 2024

Suarez, esame farsa per diventare italiano Scandalo all’Università: indagati i vertici

Perugia, nei guai l’ateneo per stranieri. Il calciatore aveva sostenuto la prova la settimana scorsa, i pm: "Domande concordate prima". La cittadinanza gli serviva per passare alla Juventus, il trasferimento è poi saltato. Ora l’attaccante del Barcellona sarà ascoltato come teste

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di Erika Pontini

Doveva descrivere due scene di vita familiare – i genitori al supermercato e una mamma che aiutava il figlio a fare i compiti –, spiegare la distinzione tra le abitudini del suo Paese e l’Italia, e chiedere al vicino dove andare in gita domenica. Tutto rigorosamente in italiano. Ma Luis Suarez, il campione uruguaiano, in odore di Juventus, già conosceva le domande e aveva memorizzato le risposte dell’esame all’Università per stranieri di Perugia, che il 17 settembre scorso gli ha rilasciato, in fretta e furia, anticipando ad hoc la sessione di esame prevista il 22, la certificazione B1 della lingua italiana. Un livello intermedio indispensabile per poter ottenere la cittadinanza ed entrare nella scuderia dei bianconeri, fuori quota extracomunitari. Operazione saltata: la Juve avrebbe dovuto chiudere l’affare subito, ma viste le lungaggini burocratiche si è diretta su Alvaro Morata. Mentre l’accordo quasi chiuso tra l’attaccante ex Barcellona e l’Atletico Madrid rischia di saltare.

Indagando su una storiaccia di appalti truccati in seno a Palazzo Gallenga, su cui incombe un buco di bilancio di tre milioni di euro, la Finanza di Perugia si è imbattuta nelle telefonate tra gli storici legali del club torinese – in particolare l’avvocato Maria Turco – e il direttore generale dell’UniStra, Simone Olivieri. E ha scoperto che l’esame del ’pistolero’ sarebbe stato una "farsa". "La verifica era fittizia in quanto il contenuto e i temi della prova era stato predeterminato e reso noto all’esaminando", scrive la procura di Perugia. Un’operazione concordata – secondo l’avviso di garanzia – tra Olivieri, la rettrice Giuliana Grego Bolli, la professoressa Stefania Spina, incaricata di preparare la prova, l’esaminatore Lorenzo Rocca e la segretaria Cinzia Camagna per procurare a Suarez "vantaggi patrimoniali connessi all’accesso alla procedura per la concessione della cittadinanza comunitaria".

Sono indagati per falso commesso da pubblico ufficiale visto che il punteggio venne inserito addirittura prima della prova, e rivelazione di segreti d’ufficio ma agli atti dell’inchiesta è spuntata anche un’ipotesi di corruzione. I pm Paolo Abbritti e Gianpoalo Mocetti e il procuratore Raffaele Cantone sospettano che la ’contropartita’ all’Ateneo sarebbe stato un accordo futuro con il club che, dopo Suarez, gli avrebbe inviato altri calciatori di grido a studiare, con una pubblicità non indifferente per l’Ateneo reduce da anni di crisi degli studenti stranieri. Al momento la società bianconera, e lo stesso attaccante, sono risultati estranei alle contestazioni. La ’prova’ regina dell’esame truffa potrebbe adesso arrivare dai server dell’Università. Dopo aver intercettato i dialoghi scomodi, la procura ha riempito di cimici e telecamere l’aula in cui si è svolto l’esame. Ieri mattina i finanzieri hanno fatto irruzione all’ateneo sequestrando computer, tablet e telefoni e acquisendo la copia del server centrale per trovare la riprova della consegna delle tracce: tramite mail, come dicono in una telefonata, oppure nella chat della piattaforma Teams dove Suarez aveva fatto lezione per preparare l’esame. "Non spiccica ’na parola", dice la prof. Due giorni dopo passerà l’esame.