Martedì 16 Aprile 2024

Cassazione: "Stupro senza aggravante se la vittima si ubriaca"

Resta la violenza sessuale, perché manca il "valido consenso", ma non sussiste l'aggravante perché dev'essere chi compie lo stupro a usare l'alcol "somministrandolo alla vittima"

Violenza sessuale

©ROBY BETTOLINI-MILANO-VIOLENZA SESSUALE.

Roma, 16 luglio 2018 - Violenza sessuale sì, ma senza aggravante, in caso di stupro, se la vittima è ubriaca per aver assunto volontaramente alcol. Lo ha stabilito la Cassazione, rinviando a nuovo processo un caso di stupro di gruppo, al fine di rivedere la pena al ribasso. La violenza era stata perpetrata da due 50enni ai danni di una ragazza: i tre erano andati a cena e la donna aveva bevuto al punto da "non riuscire ad autodeterminarsi". Giunta al pronto soccorso, aveva descritto in modo confuso quello che le era successo.

LA VICENDA GIUDIZIARIA - Il gip di Brescia, nel 2011, aveva ritenuto la vittima non attendibile, assolvendo i due in primo grado. Ma la Corte d'Appello di Torino a gennaio 2017 aveva valutato diversamente il referto del pronto soccorso, che evidenziava leggeri segni di resistenza, e condannato i due uomini a tre anni. Puntando su quanto concluso dal primo giudice, la difesa degli imputati aveva sostenuto che non vi fosse stata condotta violenta da parte dei due imputati, né riduzione ad uno stato di inferiorità, dato che la ragazza aveva bevuto volontariamente.

LA SENTENZA - La Cassazione (sentenza 32462 della terza sezione penale) sottolinea invece che c'è "violenza sessuale di gruppo con abuso delle condizioni di inferiorità psichica o fisica" dal momento che mancano le condizioni a prestare "un valido consenso" visto che  versa "in uno stato in infermità psichica", a prescindere da chi l'abbia determinato. E questo anche se la vittima ha assunto alcol volontariamente. Tuttavia, "l'assunzione volontaria di alcol esclude la sussistenza dell'aggravante", e il relativo aumento di pena nel caso di uso di sostanze alcoliche o stupefacenti, poiché "deve essere il soggetto attivo del reato" ad usare l'alcol per la violenza "somministrandolo alla vittima". Quindi, "l'uso volontario, incide sì sulla valutazione del valido consenso, ma non anche sulla sussistenza aggravante".

LE REAZIONI - Pd sulle barricate. "Sul corpo e sulla vita delle donne la cultura, soprattutto quella giuridica, non avanza di un passo, anzi. La sentenza della Cassazione ci porta in dietro di decenni", dice Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, in merito alla sentenza.