Domenica 13 Ottobre 2024
STUPRI
Cronaca

Stupro di Caivano La madre della vittima: "Siamo minacciati, la premier ci aiuti"

"Vorrei incontrarla. Abbiamo paura, dobbiamo scappare da qui". Oggi la visita di Meloni che ha accettato l’invito di don Patriciello. .

Stupro di Caivano  La madre della vittima:  "Siamo minacciati,  la premier ci aiuti"

Stupro di Caivano La madre della vittima: "Siamo minacciati, la premier ci aiuti"

di Nino Femiani

NAPOLI

Stupri e abusi, ‘orchi’ che girano a piede libero, l’ombra sinistra di pedofili che sbavano sulle violenze, la paura di ritorsioni. Oggi a Caivano Giorgia Meloni, che ha accettato l’invito di don Maurizio Patriciello, deve fare i conti con tutto questo e anche con le minacce di morte social arrivate dai percettori del reddito di cittadinanza ("sei sicura che tornerai a casa?", avverte una donna di Caserta). Al Parco Verde l’aria che si respira, a poche ore dall’arrivo della premier, è pesante, a tratti irrespirabile. La madre di una delle adolescenti violentata dal branco chiede con veemenza: "Voglio parlare personalmente con la premier Meloni senza intermediari, senza politicanti per raccontarle le mie paure". Il suo è un grido di dolore, una richiesta di "evadere" dalla prigione colorata di verde, di scappare con i suoi familiari da quell’inferno che rischia di bruciarla nuovamente appena le luci della ribalta si spegneranno. Sono solo dubbi, sospetti infondati, quelli della mamma della dodicenne abusata? "Stiamo subendo minacce dal quartiere, hanno anche derubato mio figlio, quello che ha denunciato gli orrori, del suo scooter. Non mi sento al sicuro – ripete la donna - Ho bisogno di parlare con la presidente Meloni, voglio parlare con lei. Domani (oggi, ndr) venga nella scuola frequentata da mia figlia e da mia nipote".

Uno sfogo a cui il suo avvocato cerca di dare una prospettiva giuridica: "Ci auguriamo che si prenda in seria considerazione l’introduzione di un ‘codice azzurro’ che tuteli i minori come il ‘codice rosso’ per le donne vittime di stalking e violenze". Da parte della premier è già chiaro l’orizzonte di lavoro immediato: "Vedo due diversi livelli su cui operare. Primo obiettivo, è quello di offrire sicurezza alla popolazione. Poi bisognerà riaprire la palestra, i centri che fanno un lavoro importante di educazione e socializzazione. Ma non voglio anticipare troppo, sono decisioni che si prenderanno nei prossimi giorni".

Un clima di paura, una melma torbida che rende difficili anche le indagini che pure vanno avanti. A distanza di quasi un mese dalla denuncia dei familiari delle due ragazzine di 10 e 12 anni finite nelle grinfie del ‘branco’, la procura di Napoli Nord conferisce l’incarico per le perizie sui cellulari dei due maggiorenni coinvolti all’ingegnere Giuseppe Testa, uno specialista di fama e comprovata esperienza nel settore (ha già svolto un incarico simile nelle indagini sulla morte del piccolo Giuseppe Dorice, il bimbo di sei anni di Cardito ucciso a bastonate da Toni Essobti Badre, il compagno della mamma Valentina Casa; entrambi furono condannati all’ergastolo in corte di assise d’appello). L’ufficio giudiziario aversano avrebbe fissato, per la consegna delle perizie sui cellulari, il termine di trenta giorni, vista l’urgenza, al posto dei canonici due mesi. E in una sorta di effetto domino, un provvedimento simile è atteso nelle prossime ore da parte della Procura dei Minori, che invece indaga sulla posizione di otto minorenni, di età compresa tra i 14 e i 17 anni.

Anche i genitori delle due vittime sono oggetto di indagini e verifiche, finalizzate ad accertare se abbiano adottato il controllo genitoriale sulle ragazzine, o voltato la testa da un’altra parte. Sarà complicato per gli inquirenti ricomporre tutte queste tessere: occorre anche individuare i ruoli avuti dagli indagati e soprattutto chi ha organizzato questa crudele trappola i cui orribili capitoli sono stati ripresi dagli immancabili cellulari e postati nelle chat. O, peggio, all’asta sul fiorente mercato web della pedofilia che non bada a spese per avere le immagini delle minorenni.